MARANGONE MINORE - Uccelli da proteggere

Vai ai contenuti principali
Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliMARANGONE MINORE

NOME SCIENTIFICO: Phalacrocorax pygmeus
 

Il primo nido di Marangone minore nel nostro Paese è stato avvistato nell’oramai lontano 1981, nelle Valli di Comacchio. Detto anche “cormorano pigmeo”, per essere il più piccolo di questa famiglia, il Marangone minore presenta una tipica colorazione marrone, su collo e capo, durante il periodo riproduttivo. Legato alla presenza d’acqua dolce, trova in paludi e fiumi il proprio habitat preferito. Attualmente, è un “abitante” stabile del grande Delta del Po…

Stato di salute

Il Marangone minore è una specie rara nell’intera Unione Europea, comunque in uno stato di conservazione relativamente soddisfacente sia a livello comunitario sia su scala continentale. Le popolazioni, infatti, hanno mostrato stabilità tra il 1970 e il 1990, mentre il decennio successivo ha dato il via a un moderato ma costante incremento. Al contrario, le popolazioni svernanti nell’Europa comunitaria hanno conosciuto un vero e proprio boom tra il 1970 e il 1990, seguito da sostanziale stabilità.

Attualmente, la popolazione della specie nell’Ue è stimata in 1.400-1.600 coppie, quella svernante in 35mila individui. Un contingente – quello nidificante – molto modesto, e non superiore al 5%, rispetto alla popolazione continentale complessiva e a quella globale della specie. In Italia, negli anni Novanta, si stimavano 120-130 coppie, mentre la popolazione attuale potrebbe aver superato le 183 coppie censite nel 2002.

La popolazione italiana di Marangone minore sta infatti attraversando una fase di espansione, sia del contingente nidificante che di quello svernante. Il picco massimo di individui svernanti è stato raggiunto nel 2003, con 1.265 esemplari censiti: un dato molto probabilmente da mettere in relazione all’incremento di soggetti provenienti dai Balcani, che dovrebbero essere “responsabili” anche della piccolissima colonia pugliese. È però l’Alto Adriatico ad ospitare la quasi totalità del contingente sia nidificante sia svernante, e in particolare tre siti: Pialasse e Valli nei dintorni di Ravenna, Cave di Cinto Caomaggiore e Laguna di Caorle, Valli di Bibione.

Riguardo al contingente nidificante, questo rappresenta almeno il 10% della popolazione “comunitaria” complessiva, assegnando al nostro Paese una significativa responsabilità per la conservazione della specie. Netta la tendenza all’aumento registrata nel corso degli anni Ottanta, con un incremento da 118-128 a 183 coppie solo tra il 2001 e il 2002. Attualmente, si può quindi supporre che la popolazione di Marangone minore nidificante in Italia – concentrata tra le Valli di Comacchio e il Delta del Po – ammonti ad alcune centinaia di coppie.