MIGNATTINO COMUNE - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliMIGNATTINO COMUNE

NOME SCIENTIFICO: Chlidonias niger
 

Coda biforcuta, becco nero e sottile. Il Mignattino prende il nome dal suo “piatto” preferito, secondo la tradizione, le “mignatte”, cioè le sanguisughe. In effetti, questo uccello predilige le acque interne, le paludi e gli stagni, dove questo e altri invertebrati acquatici proliferano. In Italia è tuttavia rarissimo, e localizzato in un’area della Pianura Padana a nord del Grande Fiume, tra la Dora Baltea e il Lago Maggiore…

Stato di salute

Nel 2000, in Italia, le coppie censite di Mignattino comune non superavano le 150-200 unità. La specie risulta peraltro in declino nell’intera Unione Europea, che pure ospita una popolazione pari a 13-19mila coppie. Una frazione comunque molto modesta, quest’ultima, rispetto alla popolazione continentale, che potrebbe raggiungere anche le 170mila coppie e rappresentare quindi un quarto della popolazione globale della specie.

Nell’Unione Europea, il declino della specie prosegue inesorabile da 40 anni, senza dare segno di essersi arrestato anche nell’ultimo decennio del secolo scorso. Tutelato dalla Direttiva Uccelli, il Mignattino comune è considerato “in pericolo critico” dalla Lista Rossa Nazionale e particolarmente protetto, in Italia, dalla legislazione venatoria.

Pari a poco più dell’1% nell’Ue, a una frazione irrilevante della popolazione continentale complessiva, la popolazione italiana di Mignattino comune vive e nidifica, nella sua totalità o quasi, in Piemonte. Nel 2004, in particolare, le 120 coppie censite nel vercellese corrispondevano alla totalità delle nidificazioni accertate in Italia. Diversa la situazione nei primi anni Ottanta, quando la specie era presente anche nel mantovano e in Emilia-Romagna, oltre al pavese, che ha visto la scomparsa progressiva delle colonie già dagli anni Sessanta e terminate con la totale estinzione a livello locale, sul finire degli anni Ottanta.

Particolarmente diversificata, per contro, la provenienza degli uccelli ricatturati in Italia in seguito a inanellamenti avvenuti all’estero. I maggiori siti di provenienza sono concentrati nell’Europa settentrionale e orientale: Paesi Bassi, Germania, Polonia, Lituania, Ungheria e Slovacchia.