MONACHELLA - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie protette dalla Direttiva UccelliMONACHELLA

NOME SCIENTIFICO: Oenanthe hispanica
 

Non è difficile osservarla mentre, silenziosa, fa la posta a insetti e altri invertebrati, che cattura lanciandosi in mirabolanti voli verticali da posatoi naturali, proprio come il cugino Culbianco. Le difficoltà non spaventano la piccola ma resistente Monachella: terreni nudi e selvaggi, accidentati e inospitali, costituiscono il suo habitat preferito. Ed è negli ambienti aridi e aperti, tipici di alcune aree mediterranee, che la specie vive e nidifica. Dal sole cocente sembra avere assorbito il giallo paglierino del petto e delle piume, che gonfia per difendere il proprio territorio dagli intrusi….

Minacce

Sono diversi i fattori di minaccia che pesano sulla specie e che spiegano il largo declino registrato negli ultimi decenni nel nostro Paese. Nelle aree di nidificazione, la minaccia principale è costituita dalla perdita di habitat dovuta all’incremento dell’agricoltura intensiva e alla realizzazione di progetti di irrigazione.

Altre problematiche relative all’habitat sono da collegare all’abbandono dei pascoli e delle aree agricole di tipo tradizionale in aree montane e basso montane, con il conseguente ritorno del bosco, non idoneo alle esigenze ecologiche della specie. Una situazione ulteriormente aggravata dagli interventi di gestione ambientale realizzati a margine dei coltivi, a cui la specie si era in precedenza adattata.

Un elemento di disturbo è dato dalla presenza massiccia del turismo in zone abitate o frequentate dalla specie: pratiche come l’escursionismo o l’arrampicata sportiva possono interferire negativamente sulla vita della specie, in particolare durante il periodo riproduttivo. Un ulteriore fattore di rischio deriva dai predatori: le uova e i pulcini finiscono infatti spesso preda di animali selvatici, tra cui volpe e cani inselvatichiti.

Preoccupanti sono anche i mutamenti climatici registrati nei territori di svernamento, specialmente nella fascia tropicale tra Senegal ed Etiopia: è stata in particolare la siccità che ha colpito il Sahel occidentale tra anni ’70 e ’80 ad avere costituito una grave minaccia per la specie.