

MONACHELLA
NOME SCIENTIFICO: Oenanthe hispanica
Non è difficile osservarla mentre, silenziosa, fa la posta a insetti e altri invertebrati, che cattura lanciandosi in mirabolanti voli verticali da posatoi naturali, proprio come il cugino Culbianco. Le difficoltà non spaventano la piccola ma resistente Monachella: terreni nudi e selvaggi, accidentati e inospitali, costituiscono il suo habitat preferito. Ed è negli ambienti aridi e aperti, tipici di alcune aree mediterranee, che la specie vive e nidifica. Dal sole cocente sembra avere assorbito il giallo paglierino del petto e delle piume, che gonfia per difendere il proprio territorio dagli intrusi….
Stato di salute
Attualmente la specie è classificata come in declino nei territori dell’Unione europea, e ha uno stato di conservazione sfavorevole a anche livello continentale. Nel complesso, si è registrato un largo declino della popolazione nidificante all’interno dell’Europa “comunitaria” nel periodo compreso tra 1970 e 1990, proseguito, se pure in modo più moderato, nel decennio successivo.
La popolazione dei territori dell’Unione europea è compresa, ad oggi, tra le 570.000 e le 800.000 coppie, quella italiana tra le 1.000 e le 2.000 coppie, stabili o, localmente, in declino. Una porzione compresa tra 24 e 41% della popolazione continentale complessiva – che comprende oltre la metà della popolazione globale della specie, stimata tra 1.400.000 e 3.300.000 coppie, in leggero declino – e una frazione compresa tra il 5% e il 24% della popolazione globale della specie nidifica nell’Unione europea.
La popolazione italiana mostra segni di sofferenza, con una riduzione dell’areale di presenza nelle zone marginali o disgiunte, accompagnata tuttavia da stabilità a livello locale. Pur rappresentando una frazione trascurabile di quella continentale complessiva, la popolazione italiana è di importanza strategica per la conservazione della specie in Europa, data la posizione privilegiata del nostro Paese all’interno dell’areale.
In Italia, la sua presenza è ormai molto rara nella bioregione alpina e in quella continentale. Nei territori della provincia di Brescia erano stimate una decina di coppie negli anni ’90, già in decremento. Nel 2007, risultavano solo due coppie presenti su una trentina di cave. In provincia di Trento sono probabilmente presenti 5-6 coppie; una coppia ha recentemente nidificato sulle alture degli scogli di Genova. In Lombardia, il trend è sconosciuto, ma anche qui risultano evidenti, negli ultimi decenni, segnali di declino.
In Toscana, sono stimate 10-50 coppie, localizzate quasi esclusivamente all’Isola d’Elba. Nel Lazio, 10-20 coppie sui monti Ausoni e sui monti Aurunci; sui monti Lepini, il massimo raggiunto è di 10 coppie nidificanti negli anni ’80. In Campania, è segnalata la presenza di alcuni individui della specie sui Monti del Matese, nella zona del fiume Fortore, nell’area dei monti Marzano ed Eremita, sui monti Picentini; è più comune sui monti Alburni e sul massiccio Taburno-Camposauro. In Molise sono presenti meno di 1.000 coppie, mentre la popolazione totale è in diminuzione. In Sicilia si contano dalle 9 alle 15 coppie: i primi indizi di nidificazione regionale risalgono al periodo 1982-1983, con una successiva occupazione di nuovi siti nei settori centro-meridionali.
Protetta dalla legislazione venatoria (157/92), la Monachella non è stata oggetto di alcun Piano d’Azione nazionale o internazionale, pur essendo considerata specie “vulnerabile” nella Lista Rossa Nazionale.