

NOCCIOLAIA
NOME SCIENTIFICO: Nucifraga caryocatactes
La Nocciolaia è caratterizzata da un fortissimo legame con il Pino cembro (Pinus cembra) da cui dipende in maniera assoluta. I resti di pigne e nocciole, spaccate su ceppi e fenditure dei tronchi, sono spesso ben visibili. Durante l’estate seppellisce anche scorte per l’inverno, tant’è che su terreno innevato si notano facilmente gli scavi effettuati per recuperare i semi interrati durante i mesi caldi. Sono al contrario molto difficili da individuare i nidi, nascosti nel folto delle conifere. Uccelli di questa specie in Europa occidentale possono essere molto addomesticabili, come testimoniano le foto di Nocciolaie sulla testa dei loro padroni in Inghilterra e Olanda.
Prospettive
La specie è sufficientemente studiata per quanto riguarda la sua distribuzione ed ecologia forestale. Sono tuttavia ancora scarse le informazioni quantitative sulla densità con cui si distribuisce, l’ampiezza del territorio e sul successo riproduttivo. Per gli ambienti forestali più idonei quali, ad esempio, cembrete continue, si possono considerare come valori favorevoli di riferimento densità riproduttive pari a 10 coppie per km2 , con massimi registrati sulle Alpi centrali ancora più elevati. Densità inferiori a questo intervallo si possono riscontare in contesti sub ottimali quali aree prealpine e a più bassa quota, siti caratterizzati dalla presenza di boschi misti a latifoglie e dalla generale scarsità del Pino cembro. In Trentino, nonostante la scarsa rappresentatività del Pino cembro sul territorio provinciale (circa il 3% della superficie boscata), la specie è comunque ben distribuita ed è stimata nell’ordine di qualche migliaio di coppie nidificanti. La specie non necessita dell’adozione di particolari misure di conservazione. In linea generale vanno evitati drastici interventi selvicolturali in pieno periodo riproduttivo.