ORGANETTO - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
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Specie protette dalla Direttiva UccelliORGANETTO

NOME SCIENTIFICO: Carduelis flammea
 

Può capitare sulle montagne del nord Italia di scorgere tra betulle e abeti la macchia rossa che dal capo scende fin sul petto dell’Organetto, un passeriforme che abita i nostri boschi, vivendo in gruppi composti da circa una decina d'esemplari. È, come tanti altri fringillidi, una specie caratterizzata da una grande adattabilità e per questo gli Organetti da sempre vengono anche allevati in cattività e riprodotti con successo dall'uomo come uccelli ornamentali, ma ultimamente anche per la reintroduzione in natura.

Minacce

Difficile individuare fattori particolarmente importanti per questa specie, la cui conservazione dipende innanzitutto dal mantenimento degli ambienti idonei. Una lieve contrazione delle aree idonee alla specie viene imputata all’abbandono delle attività zootecniche e agricole in montagna.

I boschi ripariali nelle vallate alpine, uno degli ambienti utilizzati dalla specie, sono tra le tipologie forestali più vulnerabili e in diversi contesti appaiono in riduzione. Le coppie insediate in frutteti e vigneti sono ovviamente influenzate dalla conduzione agricola di tali ambienti.

Per quel che concerne il successo riproduttivo, i principali predatori sono i corvidi, ma anche scoiattoli e gatti, mentre un indubbio impatto è esercitato dalle condizioni meteorologiche. Nel Sachsen si è registrato un successo riproduttivo nel 43% dei nidi, tasso d’involo pari a 3.7 giovani involati per coppia di successo e produttività pari a 1.6 giovani involati per nido. In Italia, sulle Alpi Retiche, la percentuale di nidi in cui si è avuto allevamento dei pulli era dell’85.7%, la percentuale dei nidi di successo del 95.1%, la dimensione media della covata di 4.07 ± 0.5, la produttività pari a 1.92 ± 1.80 ed il tasso d'involo di 2.25 ± 1.80.