PICCHIO NERO - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
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Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliPICCHIO NERO

NOME SCIENTIFICO: Dryocopus martius
 

Nero come la pece, questo Picchio presenta la caratteristica macchia rossa sul capo, che fa da contrasto con il resto del corpo, insieme agli occhi, anch’essi chiari. Buon volatore, si distingue per la grande abilità nella costruzione del nido, scavato facilmente nei vecchi alberi grazie al becco lungo e affilato. La stessa lingua “appiccicosa” gli permette di catturare senza problemi gli insetti, dopo averli scovati nelle crepe della corteccia…

Minacce

Il Picchio nero predilige alberi di grandi dimensioni, soprattutto boschi misti di faggio e abete bianco, ma anche faggete pure, boschi di larici, ecc, purché appunto con ampia disponibilità di grandi piante e una superficie forestale ben spaziata ed estesa. Occasionalmente può occupare anche piccoli boschi, ed è comunque favorito dalla presenza di radure e praterie, che “offrono” cibo in abbondanza, in particolare formiche.

Gli ambienti aperti sono frequentati preferibilmente lontano dalla stagione riproduttiva, mentre sono le pratiche errate di gestione forestale a compromettere, nella maggior parte dei casi, il ciclo vitale di questo uccello. Una volta scavate, infatti, le cavità possono essere utilizzate per più anni, sia dal Picchio nero sia da altre specie – per esempio la Civetta capogrosso – con il risultato che l’eliminazione di una sola pianta causa un danno rilevante e protratto nel tempo per diverse specie di uccelli selvatici.

Molte di queste cavità, fra l’altro, vengono utilizzate non solo come nido ma anche come dormitorio, da questa come da altre specie. Grandi abeti o vecchi faggi con elevata copertura della chioma, a volte larici, pini silvestri, pioppi. Il Picchio nero mostra una buona adattabilità al tipo di albero, anche se il faggio appare la specie dominante nel 50% dei casi.

A fare la differenza è appunto la grandezza degli alberi, e le piccole aree “aperte” che favoriscono la presenza di formiche, principale nutrimento per questa specie. Pur essendo stati condotti studi approfonditi sulla tipologia di alberi preferita dalla specie, che varia in modo sensibile da un sito all’altro, pare che il Picchio nero sia positivamente influenzato anche dalla “percentuale di legna morta” nell’albero, il che evidentemente favorisce lo scavo del nido.