PICCHIO NERO - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
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Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliPICCHIO NERO

NOME SCIENTIFICO: Dryocopus martius
 

Nero come la pece, questo Picchio presenta la caratteristica macchia rossa sul capo, che fa da contrasto con il resto del corpo, insieme agli occhi, anch’essi chiari. Buon volatore, si distingue per la grande abilità nella costruzione del nido, scavato facilmente nei vecchi alberi grazie al becco lungo e affilato. La stessa lingua “appiccicosa” gli permette di catturare senza problemi gli insetti, dopo averli scovati nelle crepe della corteccia…

Prospettive

Non esistono dati specifici su parametri riproduttivi e demografici. L’unico valore disponibile è riferito al numero medio di giovani involati per nido, compreso – al di fuori dell’Italia – tra 2,7 e 4,4. La carenza di informazioni dettagliate rende impossibile la formulazione di un Valore di Riferimento Favorevole (FRV) pur essendo questa un’operazione auspicabile in particolare per quanto riguarda la popolazione appenninica.

Se nel nord Italia la specie appare in largo incremento – come dimostrano le colonizzazioni registrate in anni recenti di ampie porzioni di pianura tra Piemonte, Lombardia, Veneto e Friuli – lo stesso non si può dire del resto della Penisola, dove la presenza della specie è tuttora estremamente localizzata. Molto probabilmente, i siti di presenza del Picchio nero erano un tempo molto più numerosi, così come la sua distribuzione sensibilmente più estesa.

Al di là di questo, è comunque utile fornire alcune indicazioni per la conservazione, in grado di favorire la presenza del Picchio nero ma anche di sostenere tutte quelle specie che utilizzano le cavità lasciate libere dalla specie come dormitorio o come nido stesso. Queste indicazioni consistono sostanzialmente nella necessità di attuare una corretta gestione forestale delle aree attualmente o potenzialmente abitate dalla specie, con particolare riferimento alla salvaguardia delle piante più vecchie.

Gli interventi dovrebbero comunque essere indirizzati in modo particolare al sostegno della popolazione appenninica.