RIGOGOLO - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie protette dalla Direttiva UccelliRIGOGOLO

NOME SCIENTIFICO: Oriolus oriolus
 

Nonostante la sua colorazione, riesce a nascondersi in cima agli alberi più alti, rimanendo celato nella vegetazione. Il Rigogolo è riservato e diffidente appena si sente osservato rimane immobile, spiccando il volo soltanto in caso di pericolo. Se ci accorgiamo della sua presenza spesso non è per averlo avvistato, ma per il suo continuo canto melodico che ci spinge a guardare verso il fogliame di alberi. Il suo canto caratteristico e inconfondibile riempie le nostre estati fino a settembre soprattutto nelle ore serali quando si espone di più cercando le cime degli alberi da cui lancia i suoi richiami alla femmina che rimane nel folto degli alberi.

Stato di salute

In Europa e nell’Unione europea è risultata stabile nel periodo 1970-1990, mentre nel decennio 1990-2000 è stata segnalata in declino in numerosi Paesi (in particolare Francia e Turchia) e stabile nella gran parte delle popolazioni nel settore orientale (incluse le popolazioni chiave di Romania e Russia), così da risultare classificata come stabile a livello europeo e in leggero declino a livello di Ue. La popolazione nidificante dell’Ue è stimata in 720mila – 1 milione e 600mila coppie e corrisponde a un quinto (21-23%) della popolazione europea complessiva e a una frazione compresa tra il 5% e il 24% della popolazione globale della specie.
La popolazione italiana è stimata in 20mila-50mila coppie. Il Rigogolo non è stato considerato nella Lista rossa nazionale. Specie non cacciabile in Italia ai sensi della legislazione venatoria (art. 18, 157/92). La specie è ampiamente distribuita in Italia, lungo la penisola e in Sicilia. Nelle regioni settentrionali è limitata ad aree di pianura e bassa collina, ove è diffuso in boschi fluviali, pioppeti e frutteti. Diviene più raro nelle estreme regioni meridionali e in Sicilia, mentre, pur nidificando in Corsica, è assente dalla Sardegna. Nelle Alpi la sua distribuzione si arresta alla fascia prealpina e collinare. La specie ha avuto una tendenza generale all’incremento moderato nel periodo 2000-2009 (variazione media annuale: +4,22%).