SGARZA CIUFFETTO
NOME SCIENTIFICO: Ardeola ralloidesA dare il nome alla specie è la lunga cresta argentata, che dal capo scende fino al collo. Fiumi, paludi e altre aree umide sono il tipico habitat in cui la Sgarza ciuffetto vive e nidifica, costruendo il nido sugli alberi – come al solito in associazione con altre specie di aironi – e prevalentemente su salici e ontani, che spesso crescono sulle rive dei fiumi. Pesci e anfibi sono le sue prede preferite, e non è raro vederlo cacciare al crepuscolo, quando lascia l’albero con il tipico volo lento e misurato. In pieno giorno, invece, la Sgarza ciuffetto preferisce restare nascosta fra l’impenetrabile vegetazione, lanciando solo occasionalmente qualche verso…
Ordine: Ciconiiformes Famiglia: Ardeidae
Dal piumaggio bruno dorato, la Sgarza ciuffetto rappresenta una delle specie più eleganti della famiglia degli aironi. Tipico è appunto il ciuffo, piuttosto somigliante a una cresta, che campeggia sul capo dando alla specie un aspetto saggio, quasi si trattasse di lunghi capelli bianchi. Evidente anche il becco, bluastro e nero sulla punta, mentre la coda e il ventre presentano sfumature più chiare, sempre sulle tonalità del bruno-dorato e del rossiccio. Se importante è il ciuffo, anche il piumaggio risulta particolarmente ampio ed abbondante, e vale la pena di ricordare come le penne della Sgarza ciuffetto fossero un tempo oggetto – prima che la legislazione vietasse la caccia alla specie – di un fiorente commercio a scopi ornamentali.
La Sgarza ciuffetto è diffusa prevalentemente nell’Europa meridionale. In Italia è nidificante e migratrice, mentre più raramente la nostra penisola viene scelta dalle popolazioni quale area di svernamento. Come altre specie di aironi, la Sgarza ciuffetto è diffusa prevalentemente nel nord Italia, e principalmente lungo il corso del Po e nelle lagune dell’Alto Adriatico. Più localizzata la sua presenza altrove, pur con piccole colonie in Italia centrale, in Puglia e nelle isole.
Anfibi e pesci costituiscono la parte principale della dieta della Sgarza ciuffetto. La specie preferisce costruire il nido nelle aree continentali con clima più temperato, mediterraneo o sub-tropicale. La sua dipendenza dalle aree umide è evidente, con una particolare predilezione per delta, estuari e lagune d’acqua dolce, ma anche piccoli stagni, canali, fossi fiancheggiati da densa vegetazione acquatica.
Per nutrirsi, la specie frequenta in abbondanza anche le risaie, preferendo in ogni caso quelle aree a vegetazione più densa e acqua più bassa. Anche il nido viene di solito costruito dalla Sgarza ciuffetto ben al riparo dalla vegetazione, tipicamente arbusteti o boschetti densi, tra i 2 e 20 m dal suolo. Dalle abitudini crepuscolari, durante il giorno la Sgarza ciuffetto ama starsene rintanata nel fitto della vegetazione, rendendosi spesso completamente invisibile.
Tra il 1986 e il 2000 la popolazione lombarda di Sgarza ciuffetto è quasi triplicata, passando da 60 nidi censiti nel 1981 a 150 negli anni 2000-2006. Stesso scenario per la popolazione piemontese, cresciuta in soli tre anni, dal 1996 al 1999, di 140 coppie, per un totale di 207 coppie censite. Anche la Toscana, pur con una popolazione molto più ristretta, ha visto un buon incremento numerico, mentre nell’Italia meridionale la specie – praticamente assente fino alla Seconda guerra Mondiale – vanta oggi piccoli ma significativi contingenti, come quello siciliano, passato dalle 10-15 coppie del 1992 alle 35 del 2002.
Scarsi e frammentari, tuttavia, sono i dati su successo riproduttivo e produttività. Per questo non risulta agevole calcolare un Valore di Riferimento Favorevole (FRV) per la specie, su basi scientificamente fondate. Le uniche informazioni disponibili sul successo riproduttivo sono molto datate e raccolte su popolazioni ristrette e marginali: per esempio, nel 1986, 14 giovani involati da 4 coppie in Sardegna.
Troppo poco per proporre una Minima Popolazione Vitale (MVP) a livello nazionale..Anche ecologia e biologia riproduttiva non sono completamente note. Ciononostante, la popolazione – ben monitorata nella sua consistenza – appare stabile, e il trend generale comunque positivo.
L’indicazione di conservazione più importante, affinché lo scenario rimanga tale, è quella di tutelare i siti di nidificazione e di foraggiamento, proseguendo nel monitoraggio delle popolazioni nidificanti e approfondendo l’ecologia della specie. Solo la dimensione ridotta delle popolazioni – in termini assoluti – suggerisce cautela nel valutare uno scenario per altri aspetti piuttosto favorevole alla specie.
Come per altre specie migratrici, è stata osservata una correlazione positiva tra abbondanza di precipitazioni nei quartieri di svernamento africani e la locale abbondanza di coppie nidificanti nelle annate successive. Un fattore che spiega in parte le fluttuazioni registrate a livello locale, pur in un quadro generale orientato alla stabilità o al lieve incremento.
Su scala locale, le popolazioni di Sgarza ciuffetto hanno sicuramente beneficiato della lotta al bracconaggio e delle migliorate condizioni dei siti di nidificazione: questo ad esempio il caso della Lombardia, che ospita alcuni tra i siti più importanti, ma anche di altre aree della Penisola. Alla generale distruzione delle zone umide, proseguita per gran parte del Novecento, si è infatti accompagnata un’altra minaccia, dovuta all’elegante piumaggio di questo uccello.
Il commercio delle penne ornamentali, un tempo pratica comune, ha contribuito sicuramente al declino delle popolazioni continentali nel corso del Novecento. Una piaga proseguita fino ad anni molto recenti, anche se i risultati su questo fronte – pur non autorizzando ad abbassare la guardia – spingono all’ottimismo rispetto alla persistenza delle popolazioni.
Il positivo trend riscontrato negli ultimi 25 anni – in particolare nella bassa pianura risicola e lungo il corso del Po – dipende molto probabilmente, oltre che da una sempre più efficace lotta al bracconaggio, dall’idoneità dei siti più importanti di presenza, che risultano evidentemente in linea con le esigenze ecologiche di questa specie.
La Sgarza ciuffetto è una specie rara in tutta l’Unione Europea, che ospita una popolazione stimata in 2.200-2.300 coppie. Allo stesso tempo, la popolazione nidificante nell’Ue non rappresenta che una frazione abbastanza modesta di quella continentale complessiva, non più dell’11-12%, meno della metà considerando la popolazione globale della specie.
Stabili tra il 1990 e il 2000, le popolazioni “comunitarie” di Sgarza ciuffetto hanno invece evidenziato un moderato declino nel precedente ventennio, e attualmente lo stato di conservazione della specie risulta sfavorevole sia nell’Ue sia su scala continentale complessiva. L’Italia ospita da 550 a 650 coppie della specie, pari probabilmente a un quarto dell’intera popolazione nidificante nell’Unione Europea, con una grande responsabilità dunque da parte del nostro Paese per la sua conservazione.
Importante zona di passaggio per gli individui in migrazione, l’Italia vede una presenza importante sia nelle fasi primaverili che autunnali di individui provenienti dalla vicina Europa orientale, e principalmente Croazia, Ungheria e Serbia. Stabile invece risulta il contingente nidificante, pur con fluttuazioni importanti e locali incrementi.
In particolare, la popolazione italiana appare concentrata in Piemonte e Lombardia, dove si trovano complessivamente 240-320 coppie – questo il dato medio rilevato tra il 1995 e il 2001 – mentre la stima per l’intera area nord occidentale (che comprende anche le porzioni più settentrionali delle province di Piacenza, Parma e Reggio Emilia), non dovrebbe superare le 330 coppie. Poco meno di 300 coppie complessive dovrebbero essere presenti anche al Nord Est, tra Friuli-Venezia Giulia, Veneto, province di Modena, Ferrara e Romagna. Più ridotta al centro, la popolazione di Sgarza ciuffetto non dovrebbe superare le 78 coppie. In generale, rispetto ai valori degli anni Ottanta, la popolazione nazionale risulta in incremento.
La Sgarza ciuffetto nel nostro Paese appare in aumento, segno sia dell’efficacia della lotta al bracconaggio – che un tempo colpiva duramente questo uccello, ricercato per il suo elegante piumaggio – nonché dell’idoneità dei principali siti di presenza. Fanno eccezione fluttuazioni registrate a livello locale, che potrebbero però dipendere più che altro dalle condizioni non sempre favorevoli riscontrate dalla specie nei quartieri di svernamento, con particolare riguardo all’andamento della piovosità. Una specie comunque relativamente rara che va conosciuta in modo più approfondito, parallelamente alla tutela dei siti più importanti che ospitano le colonie, affinché lo scenario si mantenga favorevole anche nel prossimo futuro.
Fattore | Stato di salute | Stato di conservazione |
Range* | stabile o in espansione | favorevole |
Popolazione | in aumento/fluttuante, relativamente ridotta | inadeguato |
Habitat della specie | presumibilmente stabile | favorevole |
Complessivo | inadeguato |
*Variazione della popolazione negli anni
Nonostante le abitudini sociali, la Sgarza Ciuffetto è un uccello sostanzialmente silenzioso. Difficile osservarla durante il giorno, quando ama starsene nascosta tra la folta chioma degli alberi dove tipicamente costruisce il nido. Più frequente notarla al crepuscolo, quando si avventura sull’acqua in cerca di pesci e anfibi.