SPATOLA - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSPATOLA

NOME SCIENTIFICO: Platalea leucorodia
 

La Spatola  ha “deciso” di nidificare in Italia solo a partire dal 1989. Come altre specie simili, ha trovato il proprio habitat ideale nelle Valli di Comacchio, quel che resta di un’area umida che in tempi storici andava dalla costa emiliano-romagnola fino alla bassa modenese. Per comprendere la ragione del buffo nome che le è stato assegnato, basta dare un’occhiata alla forma del becco, in tutto e per tutto simile all’attrezzo utilizzato in edilizia. Piatto e largo all’estremità, questo particolarissimo becco permette alla Spatola di “avvertire” la preda, mentre, di passaggio nell’acqua bassa, ne sfiora la parte inferiore…

Prospettive

L’importanza dell’Italia quale nuovo sito di nidificazione per la specie si accompagna a una grande rilevanza del nostro Paese per un congruo numero di individui svernanti. Anche la popolazione in transito per la migrazione – la maggior parte dei quartieri di svernamento sono posti in Nord Africa – risulta relativamente consistente, con la maggior parte delle coppie avvistate in Italia provenienti dai vicini siti dell’Europa centro orientale, e in particolare Austria e Ungheria.

Per questo alla difesa della principale area di nuova nidificazione – che in linea di principio coincide, almeno potenzialmente, con l’intero medio e basso corso del Po e con le principali zone umide dell’Alto Adriatico – deve accompagnarsi la tutela delle principali aree di sosta e svernamento. Sostanziale appare il ruolo dell’Italia per sostenere il viaggio delle popolazioni dell’Europa settentrionale, con particolare riguardo alla popolazione olandese che utilizzava gli stessi siti dell’Alto Adriatico quale area di sosta prima di riprendere il viaggio verso l’Africa, e in particolare la Tunisia.

Per consolidare questo scenario relativamente favorevole per la specie in Italia – sia in termini di popolazione nidificante che area di sosta o svernamento sempre più importante per le popolazioni europee – occorre procedere a una ferrea tutela dei siti principali di presenza accertata. Tre i fronti di intervento: la tutela dal disturbo umano, il monitoraggio del livello idrico e la difesa dei siti principali dalla locale presenza di un numero eccessivo di predatori.

Queste azioni dovrebbero portare a un consolidamento sia della popolazione nidificante sia dei contingenti svernanti, nonché rendere il nostro Paese più ospitale per tutti quegli individui di passaggio che si fermano in Italia, in primavera o in autunno. Attualmente non del tutto adeguato, lo stato di conservazione della Spatola nel nostro Paese non può comunque essere accompagnato dalla formulazione di un Valore di Riferimento Favorevole (FRV), essendo la specie entrata a far parte dell’avifauna nidificante da pochissimi anni.