STORNO - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie protette dalla Direttiva UccelliSTORNO

NOME SCIENTIFICO: Sturnus vulgaris
 

Astuzia e capacità di adattamento sono le caratteristiche che contraddistinguono lo Storno, probabilmente il passeriforme più diffuso al mondo. Opportunista e abile sfruttatore di risorse, grazie a queste qualità ha proliferato ampiamente, tanto da essere additato dagli agricoltori come responsabile di importanti danni alle coltivazioni, e dagli abitanti delle città come portatore di sporcizia e malattie. Per questo in molti casi la convivenza con l’uomo risulta conflittuale. Socievole, lo Storno ama la vita in comunità: gli stormi in volo, composti anche da migliaia di individui, sono infatti una visione abituale sia in campagna, dove la specie si sposta per nutrirsi, sia in città, dove di notte torna a riposare...

Minacce

Lo Storno è una specie tipicamente gregaria e questa predisposizione alla vita comunitaria appare evidente soprattutto durante le attività di ricerca di cibo, nei vari voli di spostamento e nelle aree di sosta notturna. Attitudine innata, il comportamento sociale dello Storno è anche un’efficace strategia che consente alla specie di reperire il cibo più facilmente e ridurre al minimo il rischio di finire vittima di predatori.

Dotato di grande capacità di adattamento, frequenta soprattutto aree agricole alberate, zone prative e aperte campagne, che rappresentano i luoghi preferiti per la ricerca di cibo. Si stabilisce anche in ambienti urbani, dove nidifica e si riproduce, generalmente all’interno di cavità di alberi o rocce, ma anche, sempre più spesso nelle scanalature degli edifici in città. In effetti, nel corso degli anni lo Storno ha colonizzato prevalentemente aree urbane e suburbane, al cui interno il numero di coppie è apparso costantemente in aumento. Negli ultimi 40 anni in Italia la specie ha registrato un incremento demografico e un’espansione dell’areale tali da non rendere necessarie particolari misure di conservazione.

Trattandosi di una specie estremamente abile nell’adattarsi ad ambienti e condizioni differenti, specie per quanto riguarda la ricerca del cibo, le principali minacce alle popolazioni possono essere ricondotte quasi esclusivamente al disturbo umano. A causa dell’abbondante espansione, infatti, lo Storno è stato spesso oggetto di tentativi di controllo violento, attraverso svariate pratiche come l’avvelenamento, l’uccisione con armi da fuoco e la cattura tramite l’utilizzo di trappole. Le alte concentrazioni di individui hanno motivato azioni di contenimento non cruento anche da parte delle amministrazioni, a causa dei danni provocati alle coltivazioni e ai problemi igienici e di disturbo che lo Storno arreca nelle zone urbane, relativi all’accumulo di guano, penne e piume su marciapiedi ed edifici.