STORNO - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie protette dalla Direttiva UccelliSTORNO

NOME SCIENTIFICO: Sturnus vulgaris
 

Astuzia e capacità di adattamento sono le caratteristiche che contraddistinguono lo Storno, probabilmente il passeriforme più diffuso al mondo. Opportunista e abile sfruttatore di risorse, grazie a queste qualità ha proliferato ampiamente, tanto da essere additato dagli agricoltori come responsabile di importanti danni alle coltivazioni, e dagli abitanti delle città come portatore di sporcizia e malattie. Per questo in molti casi la convivenza con l’uomo risulta conflittuale. Socievole, lo Storno ama la vita in comunità: gli stormi in volo, composti anche da migliaia di individui, sono infatti una visione abituale sia in campagna, dove la specie si sposta per nutrirsi, sia in città, dove di notte torna a riposare...

Prospettive

Trattandosi di una specie abbondante e in parte coloniale, non è agevole calcolare per lo Storno un Valore di Riferimento Favorevole (FRV) con sufficiente approssimazione. Tuttavia, essendo le popolazioni della specie di facile rilevamento, la loro distribuzione sul territorio è ben nota ed è quindi possibile affermare che lo Storno non corre attualmente alcun particolare rischio.

Benché inserito tra le specie non cacciabili, lo Storno è in ogni caso oggetto di persecuzione diretta, viste le numerose deroghe previste alla legislazione vigente. L’incremento demografico che ha interessato la specie negli ultimi anni, infatti, ha portato lo Storno ad essere considerato una specie problematica, per i danni provocati alle colture e perché considerato portatore di malattie.

Data l’intensa diffusione dello Storno e gli inconvenienti ad esso legati risulta opportuno monitorare in modo costante le popolazioni per approfondire i fattori che influenzano il successo riproduttivo e i parametri demografici. Sarebbe inoltre importante garantire agli individui siti alternativi a quelli urbani, nel tentativo di indirizzare gli storni in ambiti adatti alle proprie esigenze, protetti dal disturbo umano e dall’attività venatoria.

Peraltro, il prelievo venatorio non sembra essere la tecnica più opportuna per la gestione delle popolazioni. Strategie di controllo più efficaci possono invece concretizzarsi in azioni di dissuasione volte ad allontanare gli uccelli dalle coltivazioni a rischio – come ad esempio l’installazione di spaventapasseri – oppure in specifiche modifiche paesaggistiche, come la potatura selezionata dei rami in città, allo scopo di renderli inadatti ad essere utilizzati come posatoi.