SUCCIACAPRE - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSUCCIACAPRE

NOME SCIENTIFICO: Caprimulgus europaeus
 

Protagonista della tradizione popolare – che addirittura gli ha talvolta attribuito il potere di transitare le anime nell’aldilà – il Succiacapre è un uccello notturno. Sono probabilmente dovute a questo – unite a un canto particolarmente penetrante e insistente – le leggende sul conto di questo uccello, che per la verità deve il proprio nome italiano ai pastori i quali, vedendolo posato in mezzo al gregge – intento a cacciare i numerosi insetti che circondano gli escrementi – credevano che succhiasse il latte delle capre.

Minacce

Nei siti dove sono stati effettuati interventi mirati di sfalcio è stato riscontrato un aumento importante e un’espansione territoriale della specie, che comunque non ha invertito il trend generale orientato al decremento. Quello che emerge è comunque la forte dipendenza della specie da quel “mosaico ambientale” in cui ambienti aperti si alternano a piccole aree boscate, un tempo tipico delle zone soggette a pascolo o agricoltura estensiva.

L’abbandono delle aree agricole tradizionali di tipo estensivo – che offrivano un “mosaico ambientale idoneo alla specie – così come la conversione delle stesse ad agricoltura intensiva, hanno avuto e hanno un effetto deleterio sulla presenza della specie. Sempre più raro e degradato, l’habitat “semi-aperto” necessario per il Succiacapre è stato ulteriormente minacciato dallo sviluppo urbano, che ha reso incompatibile la convivenza di questo specie con l’uomo.

I boschi radi, le macchie arboree-arbustive, le radure nei boschi, le brughiere e le aree steppiche con alberi e cespugli sparsi appaiono fondamentali per il completamento del ciclo riproduttivo della specie. La perdita di questi ambienti, unita all’abuso di pesticidi nelle aree agricole – che ha causato una drastica diminuzione della disponibilità di insetti, prede principali per questa specie – ha progressivamente ridotto l’habitat idoneo per il Succiacapre, che si trova ora confinato in quelle aree di media collina che offrono, seppure limitatamente, questo tipo di ambienti misti.

Particolarmente complesse appaiono infatti le esigenze ecologiche del Succicapre che soffre l’agricoltura intensiva come l’eccessivo disturbo antropico, ma non tollera le aree con vegetazione troppo densa e alta. Anche la capacità del suolo di assorbire e rilasciare il calore fornito dalla radiazione solare è stato riportato da alcuni studi come fattore critico in grado di condizionare la distribuzione e la densità della specie.