ALLOCCO - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie protette dalla Direttiva UccelliALLOCCO

NOME SCIENTIFICO: Strix aluco
 

Rapace assai diffuso nelle foreste dell’area europea, centro-asiatica e mediterranea, l’Allocco è una specie notturna e crepuscolare, che ha ispirato diverse leggende della tradizione popolare. È in particolare il suo canto, basso e lamentoso, a essere entrato nell’immaginario collettivo, spesso accostato a presagi di morte e sventura. Abile cacciatore, grazie a un piumaggio di colore assai simile a quello della corteccia degli alberi, si mimetizza molto facilmente nei boschi...

Stato di salute

L’Allocco mostra attualmente uno stato di salute favorevole in tutta Europa. Le condizioni attuali fanno inoltre ben sperare per il futuro: in gran parte dell’areale di distribuzione, la specie è infatti in progressivo e costante incremento. Il suo habitat originario è il bosco, sia di pianura che di montagna; ma frequenta anche le città (soprattutto parchi periferici), ai quali si è gradualmente adattato.

La popolazione europea è attualmente considerata stabile, e stimata tra 480mila e 1 milione di coppie. Le popolazioni più numerose, sono quelle di Germania, Francia, Polonia e Romania. Molto meno numerosa è invece la popolazione italiana, che oscilla tra le 45.000 e le 70.000 coppie e costituisce circa il 4% della popolazione complessiva europea. Relativamente abbondante dal punto di vista numerico, la specie non risulta inserita nella Lista Rossa Nazionale, ma risulta comunque protetta nel nostro Paese ai sensi della legislazione venatoria vigente (157/92).

L’Allocco è una specie sedentaria, non migratrice ed estremamente legata al proprio territorio di appartenenza, che occupa durante l’intero arco annuale. È insediato in boschi di latifoglie e misti, nonostante possa ugualmente occupare foreste di conifere, alberi, siepi anche nei pressi di parchi cittadini, cimiteri e terreni coltivati. Il suo areale comprende tutta la zona paleartica: Europa e Asia, sino al Nordafrica. Nel corso dell’inverno può trovare rifugio in edifici abbandonati e cavità rocciose. In Italia, dove è considerata specie stabile, è presente e ben distribuito nelle regioni biogeografiche alpina, continentale e mediterranea, a eccezione della Sardegna. Nella regione alpina e continentale, di cui frequenta boschi di latifoglie e boschi misti, la sua presenza è addirittura considerata in aumento. In territorio peninsulare frequenta soprattutto la catena alpina, che occupa sino ai 1.500 metri di quota.

Le coppie nidificanti sono ben distribuite, soprattutto in determinati siti. Sull’Appennino centrale, dove occupano tanto le pareti rocciose quanto cavità di alberi, esse sono concentrate nel Parco nazionale d’Abruzzo, sui Monti Simbruni, e sulla Majella. Nel nord dell’Italia, nelle province di Bergamo, Biella e Parma frequenta soprattutto castagneti. Nell’area biogeografica mediterranea, la provincia di Roma ospita popolazioni di allocchi all’interno di parchi e ai margini di aree boscose. In Abruzzo è frequente nel Parco naturale Sirente-Velino e in altre zone boscose. In Meridione, è presente in Sicilia, seppure con oscillazioni nel corso dell’anno. Il Parco di Monza è il luogo a più alta densità in Europa.