ASTORE - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie protette dalla Direttiva UccelliASTORE

NOME SCIENTIFICO: Accipiter gentilis
 

Dotato di grande agilità, l’Astore riesce a destreggiarsi anche dove la vegetazione è più fitta. Capita di vederlo cacciare con prontezza, sia all’agguato sia in volo. Piuttosto schiva, la specie è solita restare posata a lungo su grandi arbusti, in attesa di catapultarsi contro la preda, che infilza con i forti artigli. I suoi versi acuti e ripetuti sono sia un richiamo per l’altro sesso, durante il periodo della nidificazione, sia un segnale d’allarme in caso di minacce o disturbo nei pressi del nido. Un canto particolarmente potente, udibile anche a diverse centinaia di metri…

Prospettive

L’Astore è una specie nel complesso abbastanza studiata nel Centro e Nord Italia, mentre non sono disponibili dati sufficienti per quanto riguarda la maggior parte delle regioni del Mezzogiorno. Mancano inoltre informazioni relative ai principali parametri demografici su serie storiche sufficientemente lunghe.

In Italia esistono due popolazioni principali: quella della bioregione alpina e quella mediterranea, che comprende le popolazioni appenniniche. Il trend è tendenzialmente positivo, ma non del tutto certo per buona parte dell’areale italiano.

Per questo è stato considerato un valore di produttività scelto tra quelli meno favorevoli riscontrati a livello nazionale (1.6 giovani per coppia). Lo stesso valore è utilizzato per entrambe le popolazioni, considerando la buona sovrapponibilità dei dati disponibili. In base a questi parametri il Valore di Riferimento Favorevole (FRV) calcolato è pari a 800 coppie per l’area alpino-padana e ad altrettante coppie per l’area appenninica e mediterranea.

Per una buona persistenza della specie nel medio-lungo periodo appare necessario mantenere in buone condizioni i boschi maturi, evitando il disturbo antropico in particolare durante la stagione riproduttiva. È altrettanto importante evitare processi di progressiva frammentazione della “matrice forestale” tramite la costruzione di strade e altre infrastrutture.

Nel corso di tagli del bosco, è necessario evitare i pericolosi fili a sbalzo, sostituendoli con gru a cavo meno impattanti, così come limitare l’eccessiva proliferazione di infrastrutture quali funivie, linee elettriche, ecc, potenzialmente letali per la specie. Dovrebbe essere inoltre istituito il divieto di taglio del bosco in periodo riproduttivo, soprattutto su porzioni forestali sufficientemente integre e soggette a potenziale disturbo da parte dell’uomo.