BECCACCINO - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie protette dalla Direttiva UccelliBECCACCINO

NOME SCIENTIFICO: Gallinago gallinago
 
Semaforo N.C.

Di indole sospettosa e guardinga, si distingue per il volo rapido, con frequenti battiti d’ala. Specie terricola, il Beccaccino cammina con agilità tenendo il corpo quasi orizzontale, il collo retratto e il becco piegato verso il basso. Durante le ore diurne, si riposa tra la fitta vegetazione, mentre al crepuscolo si porta nei luoghi di alimentazione dove sosta, di solito in piccoli gruppi, per tutta la notte. Tutt’altro che schivo da aprile esegue voli nuziali acrobatici e spettacolari: un volo ondulato a rotta sub-circolare di diametro fino a 200 metri, durante il quale compie virate verso l’alto aprendo la coda a ventaglio, mentre le due timoniere esterne sono tenute più staccate dalle altre, producendo un sibilante fischio…

Prospettive

La qualità delle informazioni sulle popolazioni svernanti è da ritenersi, ad oggi, non sufficiente. Anche il censimento standardizzato degli uccelli acquatici svernanti sul territorio nazionale, coordinato dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), fornisce dati solo indicativi della reale entità del contingente svernante. Questa carenza di informazioni è da mettere in relazione alle difficoltà nel censire la specie con tecniche tradizionali durante il periodo invernale.

A livello generale, il contingente svernante presenta uno stato di conservazione sfavorevole in tutto il continente europeo. È quindi essenziale tutelare i principali siti di sosta e svernamento, in particolare quelli costieri, preservandoli dal degrado e dall’eccessivo disturbo antropico.

Si ritiene inoltre che il prelievo venatorio sulla specie in Italia – attualmente consentito tra la terza domenica di settembre e il 31 gennaio – non sia compatibile con l’effettivo stato di conservazione della popolazione nazionale ed europea. Pertanto, il periodo di caccia andrebbe limitato, in Italia, al periodo compreso tra il 10 ottobre e il 31 dicembre.

La stessa Direttiva Uccelli prevede infatti, all’art. 7, che non solo “le specie a cui si applica la legislazione della caccia non siano cacciate durante il periodo della nidificazione né durante le varie fasi della riproduzione e della dipendenza”, ma anche che “quando si tratta di specie migratrici [gli Stati membri, NdR]  provvedano in particolare a che le specie non vengano cacciate durante il periodo della riproduzione e durante il ritorno al luogo di nidificazione”.