BECCACCINO - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie protette dalla Direttiva UccelliBECCACCINO

NOME SCIENTIFICO: Gallinago gallinago
 
Semaforo N.C.

Di indole sospettosa e guardinga, si distingue per il volo rapido, con frequenti battiti d’ala. Specie terricola, il Beccaccino cammina con agilità tenendo il corpo quasi orizzontale, il collo retratto e il becco piegato verso il basso. Durante le ore diurne, si riposa tra la fitta vegetazione, mentre al crepuscolo si porta nei luoghi di alimentazione dove sosta, di solito in piccoli gruppi, per tutta la notte. Tutt’altro che schivo da aprile esegue voli nuziali acrobatici e spettacolari: un volo ondulato a rotta sub-circolare di diametro fino a 200 metri, durante il quale compie virate verso l’alto aprendo la coda a ventaglio, mentre le due timoniere esterne sono tenute più staccate dalle altre, producendo un sibilante fischio…

Stato di salute

La specie è considerata attualmente in declino in tutta l’Unione europea, ove si stimano 930.000-1.800.000 coppie. Particolare concentrazione delle popolazioni si registra in tutta l’Europa orientale e specialmente la Russia europea. Il contingente svernante, a livello “comunitario”, dovrebbe invece superare i 310mila individui.

Diffuso e abbondante nel nostro Paese come svernante – se pure censibile con difficoltà – il Beccaccino è presente solo occasionalmente come nidificante. Nel 1950-2001 sono avvenute circa una decina di nidificazioni, la maggior parte delle quali concentrate in Piemonte-Lombardia.

Riguardo al contingente svernante, la media delle rilevazioni raccolte nella seconda metà degli anni ’90 è più che doppia di quella raccolta nella prima parte del decennio. Il numero di individui svernanti non è tuttavia particolarmente significativo. Le rilevazioni compiute negli ultimi anni nelle aree umide mostrano infatti un certo aumento, ma le abitudini elusive della specie e le conseguenti difficoltà nei censimenti rendono necessarie indagini più approfondite.

Ad oggi, non è stato redatto un Piano d’Azione Internazionale o Nazionale sulla specie, che è inclusa nell’Allegato II/1 e III/2 della Direttiva Uccelli (Direttiva 79/409/CEE). La specie è attualmente cacciabile in Italia, ai sensi della legislazione venatoria (157/92).