CICOGNA BIANCA - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
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Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliCICOGNA BIANCA

NOME SCIENTIFICO: Ciconia ciconia
 

La Cicogna bianca aveva abbandonato l’Italia già nel lontano 1700, quando, storicamente, viene datata l’estinzione della specie nel nostro Paese. La storia recente è dunque quella di una ricolonizzazione. Dal primo nido avvistato in Piemonte nel 1959, fino a una diffusione in diverse altre regioni, grazie, soprattutto, a progetti di reintroduzione. Forse una specie che più di altre ha beneficiato del ruolo che occupano le cicogne nell’immaginario collettivo. Come se il nostro Paese non potesse essere orfano, definitivamente, di una specie simbolo di fertilità e di buon auspicio, eppure per secoli perseguitata dall’uomo…

Minacce

Se si pensa che solo nel 1983 erano appena 15 le coppie nidificanti della specie, tutte concentrate in Piemonte, appare chiaro come pur in presenza di una popolazione ancora ristretta la Cicogna bianca abbia beneficiato sia delle misure di protezione, sia del ripristino di alcuni habitat idonei, comprese piattaforme appositamente installate nelle vicinanze delle aree di foraggiamento. In Italia, solo un quinto delle coppie nidifica infatti sugli alberi: oltre i tre quarti preferiscono siti artificiali quali edifici, pali, campanili, tralicci.

Insomma, può dirsi parzialmente ripristinata anche nel nostro Paese quella convergenza tra le preferenze ambientali della Cicogna bianca e quelle dell’uomo, che storicamente aveva portato a una stretto “commensalismo”, con villaggi e paesi che ospitavano i nidi entro il perimetro dell’area urbana. Da rilevare, in ogni caso, il successo riproduttivo spesso molto basso, soprattutto nelle prime fasi di questa nuova colonizzazione (per esempio in Emilia-Romagna dove il primo tentativo di nidificazione era stato portato a termine, senza successo, già nel 1993). Delle 70 coppie censite nel 2005, ad esempio, è stato osservato come solo 40 abbiano in effetti completato il proprio ciclo riproduttivo, con 121 giovani involati.

Restano tuttavia numerose le minacce che pesano sulla specie, a cominciare da locali episodi di bracconaggio, che nonostante la legislazione stringente non può dirsi ancora totalmente debellato. Quindi la folgorazione su linee elettriche, vera minaccia dei nostri tempi data l’abitudine di questo uccello di nidificare sui tralicci. Infine la siccità riscontrata nei quartieri di svernamento africani, che può avere conseguenze molto impattanti sulla popolazione sopravvissuta alla stagione fredda e su quella in effetti in grado di riprendere la via dell’Europa.

Come altre specie dipendenti dalle zone umide, anche la Cicogna bianca ha poi sofferto molto, storicamente, per le grandi bonifiche, per le opere di regimazione, più in generale per il cambiamento d’uso del suolo che è andato di pari passo all’intensificazione delle pratiche agricole. Infine per la non idoneità della maggior parte degli edifici moderni – al contrario di vecchie case, torri, campanili – ad ospitare il nido della specie. Anche i lavori di manutenzione delle linee elettriche – specialmente quando condotti in periodo riproduttivo – possono avere effetti molto negativi sulla produttività della coppia, già di per sé non elevata.