

CINCIALLEGRA
NOME SCIENTIFICO: Parus major
Elevata adattabilità e spiccata “voracità” sono tratti inconfondibili di questa specie, che si adatta tranquillamente anche a luoghi pesantemente trasformati e plasmati dalla mano dell’uomo, come i centri cittadini, dove frequenta giardini e viali alberati. Dall’aspetto leggero e gentile, si ciba prevalentemente di insetti, ma continua ad ucciderne anche quando è sazia, mostrando abitudini “predatorie” del tutto particolari. Nel periodo invernale può arrivare addirittura a snidare le api rinchiuse negli alveari e, se ne ha l’occasione, non esita ad uccidere i nidiacei di altre specie. Ma la Cinciallegra è anche un uccello “previdente”: quando il cibo abbonda, viene accantonato in speciali riserve per i giorni di magra…
Canto
È la “virtuosa” della famiglia. Intercala suoni striduli, trilli, suoni nasali e cicalecci, spesso senza apparente ordine logico ma che, uditi in sequenza, permettono d’identificarla facilmente. Il suo canto, variegato e melodico, si può ascoltare più facilmente tra metà gennaio e giugno: si articola prevalentemente in 2-3 sillabe ripetute e appare più ritmato rispetto a quello delle “cugine” Cincia mora e Cinciarella. Non è raro, poi, udirla imitare il richiamo di altre specie.
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