FENICOTTERO - Uccelli da proteggere

Vai ai contenuti principali
Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliFENICOTTERO

NOME SCIENTIFICO: Phoenicopterus roseus
 

Luglio, bassa pianura ravennate. è qui che, da un momento all’altro, la fitta rete di canali tra la foce del Reno e l’ampia distesa delle Valli di Comacchio può colorarsi di centinaia di fenicotteri, in cerca di cibo, in cerca, talvolta, di acqua dolce, dal momento che tratti sempre più vasti delle paludi costiere sono spesso interessanti, nelle estati particolarmente siccitose, da fenomeni di rientro, anche per chilometri, dell’acqua di mare. Centinaia di fenicotteri che con il loro piumaggio rosa si confondono con i colori dell’alba, per poi scomparire, con l’andare del giorno, disturbati dal sole e dalla solita folla di curiosi…

Prospettive

Fino al 1991 gran parte della popolazione comunitaria di Fenicottero era concentrata in Camargue, in Francia, e a Fuente de Pedra, in Spagna. Proprio la progressiva “saturazione” di queste colonie ha provocato, con tutta probabilità, la colonizzazione di alcuni siti in Italia, dalla Sardegna fino alla Toscana, alla Puglia e all’Alto Adriatico. In generale incremento, la popolazione di Fenicottero tende tuttavia – in linea con le proprie abitudini ecologiche – a concentrarsi in pochissimi siti “ottimali”, per poi abbandonarli anche al minimo segnale di disturbo, sia esso dipendente dall’uomo, dai predatori, o dalle variazioni del clima.

Più costante è il trend di progressiva espansione del contingente svernante, che ha raggiunto nel 2003 il picco massimo da sempre, ben 26.602 individui. Un andamento legato – anche al di là delle considerazioni sulla nuova colonia italiana – all’aumento consistente della popolazione mediterranea, che da diversi anni si sta gradualmente espandendo, sia in termini di areale riproduttivo che di zone di svernamento. Da sottolineare, in particolare, l’espansione recente della colonia svernante nel nord Adriatico, mentre alcuni tentativi di nidificazione stanno addirittura coinvolgendo aree salmastre – di solito evitate dalla specie – segno che probabilmente alcuni degli ambienti ideali dapprima scelti per nidificare hanno raggiunto la propria capacità portante.

Meta ogni anno di un consistente numero di migratori – la maggior parte dei quali provenienti da Francia e Spagna, area di presenza storica – la popolazione di Fenicottero mostra comunque un’elevatissima mobilità all’interno del Mediterraneo. Per questo risulta importante proseguire con l’inanellamento con anelli colorati, che hanno già permesso agli esperti di raccogliere informazioni importantissime sui movimenti della specie (leggendo le serie alfanumeriche stampate sugli anelli stessi).

Impossibile stabilire, in ogni caso, una Minima Popolazione Vitale (MVP) in grado di autosostenersi in Italia nel lungo periodo. Troppo recente è infatti, al momento, la colonizzazione del nostro Paese, per avventurarsi nella formulazione di cifre, fermo restando che l’andamento della popolazione italiana dipende in larga misura dall’andamento generale della popolazione del Mediterraneo occidentale. Importante risulta comunque procedere a una tutela stringente dei siti più importanti di presenza, sia dal disturbo antropico, sia dai predatori, sia, infine, cercando di mantenere il livello idrico in linea con le esigenze ecologiche della specie, al fine di sostenere la produttività e mantenere di conseguenza il contingente nidificate sui livelli massimi raggiunti negli ultimi anni.