FRULLINO - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
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Specie protette dalla Direttiva UccelliFRULLINO

NOME SCIENTIFICO: Lymnocryptes minimus
 
Semaforo N.C.

Dal corpo minuto, raggiunge a fatica il peso di un etto. Un suo tratto distintivo è la conformazione delle penne della coda cuneata, che emettono un suono tipico e riconoscibile.
Piuttosto sospettoso il frullino vive in solitario prediligendo ambienti acquitrinosi come prati allagati, risaie, marcite, laghi, stagni, paludi, specchi artificiali oltre che zone salmastre e costiere. Al volo preferisce la passeggiata crepuscolare a terra alla ricerca di insetti, larve e vermi con la sua andatura ritmata e caratteristica. La stagione riproduttiva si apre con le danze nuziali di giugno, voli acrobatici a 50 metri di altezza accompagnati da canti e ondulazioni.

 

Ordine: Charadriiformes Famiglia: Scolopacidae

Lungo circa 20 centimetri, ha dimensioni inferiori a quelle del Beccaccino, becco più breve e carnicino con apice scuro, un diverso disegno del vertice, coda non a ventaglio. Il piumaggio è brunastro con riflessi verdastri nelle parti superiori, striato nelle inferiori e con ventre biancastro. L'habitat naturale del Frullino è rappresentato da acquitrini, praterie allagate, risaie, laghi, stagni e fiumi. A differenza del Beccaccino non emette nessun verso quando si alza in volo e si mostra riluttante ad alzarsi. Ama muoversi sul terreno e si allontana dalla fitta vegetazione soltanto al crepuscolo per cercare cibo. Si nutre principalmente di insetti e delle loro larve. Conduce vita solitaria ed è monogamo.

La stagione riproduttiva inizia a giugno con voli nuziali durante i quali si porta ad un'altezza di circa 50 metri compiendo varie acrobazie, tra cui alcune particolari ondulazioni. Il nido viene predisposto in una depressione del terreno tappezzata di erba e muschio, dove la femmina depone 3-4 uova piuttosto grandi, che vengono incubate per circa 24 giorni esclusivamente da lei. Arriva a volte a due deposizioni l’anno.

È possibile osservarlo in acquitrini erbosi, prati allagati, risaie, marcite, rive paludose di laghi, fiumi, stagni, specchi d'acqua artificiali, piccole zone umide anche d'alta montagna, zone salmastre costiere. Specie migratrice, in Italia è di passo in settembre-ottobre e in marzo-aprile; localmente sosta anche per tutto il periodo invernale. Per quel che concerne gli inanellamenti, la percentuale maggiore di segnalazioni si riferisce alle fasi di migrazione autunnale e svernamento.

Le ricatture in Italia originano da inanellamenti effettuati in Europa centro-settentrionale e in Scandinavia. La Germania è il Paese maggiormente rappresentato, seguito da Svezia e Repubblica Ceca. Le segnalazioni sono ampiamente distribuite in Italia, sia in aree costiere che interne continentali e peninsulari, ed in un’ampia fascia latitudinale, che va dal Piemonte settentrionale all’estrema Sicilia meridionale. Tra le ricatture prevalgono distanze coperte nell’ambito dei 500-1.000 chilometri, con pochi casi che superano i 2.000.

Prospettive

La qualità delle informazioni sulle popolazioni svernanti non è sufficiente. Si tratta di una specie che non presenta uno stato di conservazione favorevole a livello europeo come svernante ed è quindi importante conservare i principali siti di sosta e svernamento. È fondamentale conservare i siti di sosta e svernamento in particolare quelli costieri, preservandoli da eccessivo disturbo antropico. Sarebbe auspicabile, considerato lo stato di conservazione della specie la chiusura dell’attività venatoria a tempo illimitato.

Riguardo il tema della regolamentazione dell’attività venatoria, si ritiene che attualmente il prelievo venatorio sulla specie in Italia non sia compatibile né con l’inizio della migrazione pre-nuziale, né con quella post-riproduttiva, né soprattutto con lo stato di conservazione della popolazione europea che risulta in declino (SPEC 3).
Si ritiene quindi che attualmente il prelievo venatorio sulla specie in Italia (terza domenica di settembre – 31 gennaio) non sia compatibile con il mantenimento dello stato di conservazione della popolazione europea e pertanto, si considera più idonea per la conservazione della specie l’esclusione dall’elenco di quelle cacciabili.

Minacce

La specie appare minacciata dalla trasformazione degli ambienti di sosta e alimentazione, dalla variazione del livello delle acque nei siti di svernamento, dalla diminuzione degli ambienti di marcita e dal prelievo venatorio nelle aree di svernamento. Altre potenziali minacce per la specie, sono rappresentate da cambiamenti climatici globali.

Stato di salute

La specie è considerata attualmente in declino in Unione Europea. Non è stato redatto un Piano d’Azione Internazionale o Nazionale sulla specie. Il frullino non è incluso nell’Allegato I, mentre è incluso nell’Allegato II/1 e III/2 della Direttiva Uccelli (Direttiva 79/409/CEE). La specie è attualmente cacciabile in Italia (157/92). La popolazione dell’Unione Europea è stata stimata in 18.000-70.000 coppie (concentrate soprattutto in Finlandia), mentre quella svernante risulta superiore ai 12.0000 individui.

L’Italia non ospita popolazioni nidificanti della specie; il numero di individui svernanti non è particolarmente significativo, poiché mediamente rappresenta circa una percentuale inferiore all’1% nei paesi dell’Unione Europea. Limicolo poco comune e a distribuzione frammentata, è una specie estremamente criptica e di abitudini crepuscolari, rilevata in maniera non rappresentativa della sua consistenza e distribuzione nel corso dei censimenti invernali.

Canto

Il Frullino alterna suoni sommessi, simili a lievi cinguetti, a vocalizzi più sonori e simili a quelli di un'anatra, anche se nel complesso il suo canto non è particolarmente rumoroso, e si confonde facilmente con quello degli altri abitanti di stagni e specchi d'acqua.