

FRULLINO
NOME SCIENTIFICO: Lymnocryptes minimus
Dal corpo minuto, raggiunge a fatica il peso di un etto. Un suo tratto distintivo è la conformazione delle penne della coda cuneata, che emettono un suono tipico e riconoscibile. Piuttosto sospettoso il frullino vive in solitario prediligendo ambienti acquitrinosi come prati allagati, risaie, marcite, laghi, stagni, paludi, specchi artificiali oltre che zone salmastre e costiere. Al volo preferisce la passeggiata crepuscolare a terra alla ricerca di insetti, larve e vermi con la sua andatura ritmata e caratteristica. La stagione riproduttiva si apre con le danze nuziali di giugno, voli acrobatici a 50 metri di altezza accompagnati da canti e ondulazioni.
Prospettive
La qualità delle informazioni sulle popolazioni svernanti non è sufficiente. Si tratta di una specie che non presenta uno stato di conservazione favorevole a livello europeo come svernante ed è quindi importante conservare i principali siti di sosta e svernamento. È fondamentale conservare i siti di sosta e svernamento in particolare quelli costieri, preservandoli da eccessivo disturbo antropico. Sarebbe auspicabile, considerato lo stato di conservazione della specie la chiusura dell’attività venatoria a tempo illimitato.
Riguardo il tema della regolamentazione dell’attività venatoria, si ritiene che attualmente il prelievo venatorio sulla specie in Italia non sia compatibile né con l’inizio della migrazione pre-nuziale, né con quella post-riproduttiva, né soprattutto con lo stato di conservazione della popolazione europea che risulta in declino (SPEC 3).
Si ritiene quindi che attualmente il prelievo venatorio sulla specie in Italia (terza domenica di settembre – 31 gennaio) non sia compatibile con il mantenimento dello stato di conservazione della popolazione europea e pertanto, si considera più idonea per la conservazione della specie l’esclusione dall’elenco di quelle cacciabili.