GARZETTA - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliGARZETTA

NOME SCIENTIFICO: Egretta garzetta
 

Bianca come la neve, la Garzetta atterra sull’acqua bassa della palude mettendo in mostra le lunghe penne del volo, anch’esse bianche, che fanno raggiungere a questo airone un’apertura alare anche pari al metro. Lungo e sinuoso è il collo, su cui campeggia il becco aguzzo e appuntito non di rado utilizzato per trafiggere le prede, prima di ingoiarle. Curioso lo stratagemma, talvolta utilizzato, di catturare pesci, anfibi e altri invertebrati acquatici planando lentamente sull’acqua e individuando più accuratamente, grazie all’eliminazione del “riflesso”, la potenziale preda che invano tenta di nascondersi tra la vegetazione affiorante…

Prospettive

In Pianura Padana, nel 1990, si registravano 25 garzaie occupate dalla specie, per un totale di 7.612 coppie nidificanti. Nove anni più tardi, la popolazione ammontava a ben 10mila coppie solo tra Lombardia e Piemonte, mentre anche altre aree dell’Italia settentrionale hanno conosciuto un trend orientato all’espansione demografica (ad esempio il Veneto, dove la popolazione molto probabilmente ha superato le 2000 coppie già alla fine del secolo scorso).

Più a sud, pur in presenza di contingenti molto più ridotti, il trend rilevato a livello locale è – in termini relativi – ancor più positivo, con la popolazione toscana più che raddoppiata in 15 anni, quella pugliese addirittura cresciuta di sette volte – da 30-40 coppie a 238 – tra il 1984 e il 2000. Infine la popolazione sarda, decuplicata tra il 1982 e il 1991, e passata da appena 60 coppie a ben 651-671. Altrove rara e localizzata, nell’Italia “mediterranea” la specie ha mostrato tuttavia lievi decrementi, che comunque non hanno riguardato le popolazioni principali e/o più importanti.

Numeri che spingono a considerare questo scenario sicuramente  favorevole, pur non essendo possibile – trattandosi di una specie coloniale con popolazione superiore alle 2.500 coppie – calcolare un Valore di Riferimento Favorevole (FRV). Uno scenario positivo, in questo caso, corroborato anche dagli studi approfonditi condotti nelle popolazioni dell’Italia settentrionale, mentre nell’Italia mediterranea, a fronte di incrementi anche vistosi registrati a livello locale, in alcune regioni le popolazioni hanno mostrato una tendenza al decremento, e ed è per questo che, limitatamente alla bioregione mediterranea, lo stato di conservazione della specie non può dirsi ancora del tutto adeguato.

Dato lo scenario attuale comunque – nel complesso – favorevole, è fondamentale mettere in atto tutte quelle misure necessarie per garantire il mantenimento delle popolazioni almeno sugli attuali livelli. Allo stesso tempo, le popolazioni localmente in decremento andrebbero sostenute tutelando gli ambienti sedi di garzaie e intervenendo direttamente, ove del caso, nella loro gestione o eventuale ripristino.