MERLO DAL COLLARE - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie protette dalla Direttiva UccelliMERLO DAL COLLARE

NOME SCIENTIFICO: Turdus torquatus
 

Torquatus, ovvero adornato di colletto: il largo collare bianco è il segno distintivo che rende inconfondibile questo merlo di montagna, abituato ai boschi e alle radure oltre i 1.000 metri d’altitudine. Per il nido, sceglie punti nascosti tra le rocce e protetti dagli arbusti d’alta quota, ma per la caccia esce allo scoperto, posizionandosi in ambienti aperti, dove non è raro osservarlo mentre intona il suo canto. In caso di pericolo spicca il volo, emettendo un caratteristico verso d’allarme simile a quello del Merlo. Durante la migrazione spesso si unisce ad altri tordi, spostandosi per l’inverno nella regione mediterranea e nella parte nord-occidentale del continente africano.

Minacce

Nelle aree alpine il Merlo dal collare sceglie spesso come habitat i margini delle foreste di conifere non troppo fitte. Sugli Appennini si possono incontrare alte concentrazioni di individui in zone accidentate e in coperture forestali aperte. Ama i boschi di conifere, laricete e le peccete (boschi di abete rosso) pure o miste. Ma frequenta anche praterie alpine caratterizzate da una vegetazione rada e dalla presenza di spuntoni rocciosi calcarei.

Prediligendo l’ambiente montano e stazionando principalmente tra i 1.500 e i 2.500 metri d’altitudine, il Merlo dal collare è minacciato da tutti quegli interventi legati alle attività ricreative e turistiche di montagna. L’habitat della specie può quindi subire delle alterazioni causate dalla costruzione di impianti di risalita per gli sport invernali e strutture ricettive, tra cui rifugi, baite e alberghi.

Tra le aree predilette dai merli dal collare per trascorrere il periodo di nidificazione figurano anche i pascoli, in quanto ambienti che presentano una particolare ricchezza di cibo sia per gli individui adulti sia per quelli più giovani. Costituiscono dunque una potenziale minaccia per la sopravvivenza della specie le alterazioni che interessano i sistemi di allevamento tradizionali e il progressivo abbandono delle zone di pascolo, che comporta l’avanzamento del bosco e la conseguente perdita di ambienti favorevoli all’alimentazione e alla nidificazione.

Pur essendo protetta dalla legislazione venatoria, la popolazione dei merli dal collare è spesso oggetto di abbattimenti involontari, ma comunque illegali, a causa delle modalità impiegate nella pratica della caccia ai tordi. Ulteriore disturbo da parte dell’uomo, soprattutto durante il periodo della riproduzione, è rappresentato dalla costruzione di strade forestali, e il conseguente utilizzo di mezzi fuoristrada, e dalla presenza di escursionisti e cercatori di funghi.