MORETTA GRIGIA - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie protette dalla Direttiva UccelliMORETTA GRIGIA

NOME SCIENTIFICO: Aythya marila
 
Semaforo N.C.

È pressoché impossibile distinguere la Moretta grigia e la Moretta americana quando individui delle due specie si alzano in volo attraverso le foreste boreali del Canada, per raggiungere le aree di svernamento nell’area dei Grandi Laghi. In Italia, la Moretta grigia è una specie svernante e migratrice che popola le lagune friulane di Grado e Marano e poche altre aree lagunari, a volte in compagnia di moriglioni e morette…

Stato di salute

La specie è attualmente classificata come in pericolo nel territori dell’Unione europea, e ha uno stato di conservazione non favorevole anche nell’intero territorio continentale europeo. Complessivamente, il ventennio 1970-1990 è stato caratterizzato da un largo declino della popolazione nidificante e da una sostanziale stabilità di quella svernante nei territori dell’Europa “comunitaria”; mentre il decennio successivo ha visto un largo declino di entrambi i contingenti. La popolazione nidificante nei territori dell’Unione europea è stimata tra le 1.200 e le 2.200 coppie; la popolazione svernante in 100.000 individui. In Italia svernano in media tra i 200 e i 400 individui. L’1% della popolazione europea e una frazione non significativa della popolazione globale si ritrovano nei territori dell’Unione europea.

Al momento, non è stato redatto un Piano d’Azione Nazionale o Internazionale sulla specie. La Moretta grigia è inserita negli Allegati II/2 e III/2 della Direttiva Uccelli, oltre a essere specie protetta in Italia ai sensi della legislazione venatoria (157/92). Nonostante nel nostro Paese sia una specie prevalentemente svernante, i dati evidenziano tuttavia come questo contingente non sia particolarmente significativo dal punto di vista numerico. A causa della sua scarsità, inoltre, la specie è poco studiata anche per quanto riguarda ecologia e biologia riproduttiva.

Nel corso dell’ultimo decennio, l’indice di ampiezza dell’areale è rimasto stabile nel nostro Paese, mentre l’indice di copertura dei siti è progressivamente aumentato, nonostante l’aumento sia dovuto soprattutto a siti occupati solo saltuariamente. Non risultano, tra il 1991 e il 2000, siti completamente scoperti, anche se il numero di individui contati non è particolarmente incoraggiante: il massimo annuale è di 289 individui nel 2000. La specie è estremamente concentrata sul territorio italiano, tanto da essere quella con la più alta concentrazione tra tutte le anatre svernanti presenti in Italia: il numero dei siti occupati almeno una volta nel decennio è basso, e molti di loro hanno ospitato, nel quadriennio 1996-2000, solo presenze irregolari di uno o due individui. Nello stesso periodo, ben il 90% della popolazione è risultato insediato in due siti vicini, e addirittura l’87% nella laguna di Grado e Marano (Friuli-Venezia Giulia), che costituisce perciò l’unico sito di importanza nazionale.

Tra 1998 e 2003, infatti, si contano 452 individui svernanti tra Laguna di Grado-Marano e nella baia di Ponzano. Altri siti importanti per la presenza della specie sono i laghi di Como, Garlate e Olginate in Lombardia (11 individui svernanti); le Valli di Comacchio e Mezzano in Emilia-Romagna (11 individui); e il Lago Maggiore (10 individui). Tra i restanti siti occupati, prevalgono aree in cui si riuniscono grandi stormi di Moriglione e di Moretta, tra i quali può capitare qualche individuo di Moretta grigia. L’insediamento nella laguna di Venezia, storicamente importante, ha purtroppo visto la scomparsa della specie.