PASSERA LAGIA - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie protette dalla Direttiva UccelliPASSERA LAGIA

NOME SCIENTIFICO: Petronia petronia
 

Come quasi tutti i Passeri, anche la Passera lagia predilige vivere in zone antropizzate – comprese le città – non temendo la vicinanza dell’uomo. Si adatta in ogni caso a una molteplicità di ambienti, dal livello del mare fino ai 2.000 metri di quota. L’habitat ideale è rappresentato da distretti montani ben esposti a sud, costituiti da pascoli magri e pietraie. Maschio e femmina sono praticamente identici nell’aspetto, mentre a differenziare questa specie dagli altri Passeri è la sgargiante macchia gialla presente sul petto…

Stato di salute

In base ai dati contenuti nel rapporto BirdLife International (2004), la specie risulta stabile in Europa e il suo stato di conservazione viene considerato sicuro. Infatti, nonostante i decrementi registrati, per alcune popolazioni, nel decennio 1990-2000, altre popolazioni strategiche – in particolare quella turca – hanno mantenuto i propri effettivi.

Ad oggi, la popolazione nell’Unione europea è stimata in 862.000-1.350.000 coppie, pari al 35-51% della popolazione continentale complessiva e a una frazione compresa tra il 5% e il 24% della popolazione globale della specie. Il contingente italiano – stimato in 10.000-20.000 coppie, stabili nel periodo 1990-2000 – rappresenta una frazione ridotta della popolazione “comunitaria” (1,2-1,5%) e una frazione ancora meno significativa della popolazione continentale complessiva.

Pur in un quadro orientato alla stabilità, non mancano osservazioni che denotano un probabile trend negativo della specie nel nostro Paese. In Piemonte, ad esempio, ai censimenti iniziali – che facevano pensare a una sottostima dell’effettiva presenza della specie – sono seguite altre osservazioni che, dai 140-180 individui distribuiti in 13 località nel 1994, hanno evidenziato un successivo e costante declino, con la scomparsa di alcuni nuclei. Dati coerenti sono stati registrati sul versante francese delle Alpi, mentre le popolazioni dell’Italia centrale – stimate in Umbria 40-50 coppie, ancora meno nel Lazio – hanno a loro volta evidenziato fluttuazioni.

A livello europeo, la specie è sostanzialmente stanziale, con movimenti dispersivi e migratori – per lo più di tipo altitudinale – più consistenti nelle popolazioni orientali. Nelle alte valli alpine piemontesi, dove la specie nidifica, al termine del periodo riproduttivo, a partire dal mese di agosto si formano gruppi composti anche da diverse decine di individui che, sfruttando dormitori comuni, non si allontanano mai troppo dall’area di nidificazione. Per la popolazione alpina alcuni autori hanno comunque ipotizzato un comportamento migratorio, anche se non è ancora chiaro se si tratti di migrazioni vere e proprie o di spostamenti a corto raggio condotti con l’approssimarsi della stagione riproduttiva.

La Passera lagia non è inserita nella Lista Rossa Nazionale. Risulta tra le specie non cacciabili ai sensi della legislazione venatoria (157/92).