PICCHIO MURATORE - Uccelli da proteggere

Vai ai contenuti principali
Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie protette dalla Direttiva UccelliPICCHIO MURATORE

NOME SCIENTIFICO: Sitta europea
 

E’ sorprendente l’agilità del Picchio muratore sugli alberi quando si muove alla ricerca di cibo. A volte corre addirittura a spirale lungo il tronco dell’albero, aiutandosi con la coda, magari a testa in giù. Particolarmente ingegnoso, mette a frutto tutte le opportunità che l’ambiente offre. Come indica il suo nome, l’impasto di fango e saliva che usa per rimpicciolire il foro d’ingresso del nido è davvero resistente e protegge al meglio il piccolo rifugio.

 

Ordine: Passeriformes Famiglia: Sittidae

Diffuso in gran parte dell’Europa centro-occidentale e meridionale il Picchio muratore in Italia è presente in tutte le regione fatta eccezione per la Sardegna. Vive nei parchi di latifoglie, più difficilmente nei boschi di conifere, ma è possibile incontrarlo nei parchi, giardini e frutteti in prossimità dei centri abitati. Passeriforme di circa 14 centimetri di lunghezza e di circa 25 grammi di peso, il Picchio muratore non ha nulla in in comune con i più conosciuti picchi della famiglia dei Picidi.

Piuttosto variopinto il piumaggio, che sulla testa è grigiastro o tendente al blu,  così come su tutta la parte superiore (schiena, coda e ali). La parte inferiore invece tende all’arancione, anche se molto tenue. Chiare sono anche la gola e le guance,  sopra le quali spiccano le due strisce nere sugli occhi, che sfumano verso la schiena.
 
Durante la bella stagione si ciba di insetti mentre nel resto dell’anno va alla ricerca di semi, frutti, ghiande e noci, che apre con piccoli ma decisi colpi del becco una volta posizionate tra i buchi della corteccia. Da questa abitudine deriva il nome di “picchio”, anche se la specie non appartiene alla famiglia di Picidi.

Il periodi di riproduzione della specie ha inizio in aprile. Il nido viene posizionato sugli alberi o nei muri, dove sono presenti cavità accoglienti. Il numero delle uova è molto variabile, da cinque a dieci, e la cova dura circa due settimane. Sia il maschio che la femmina si occupano di allevare i piccoli, che dopo circa 24 giorni dalla nascita sono in grado di cavarsela da soli.
 
Il Picchio muratore è catturato poco di frequente dagli inanellatori italiani. La distribuzione geografica dei dati di inanellamento vede totali elevati soprattutto in Lombardia e Piemonte. La specie è nota per compiere spostamenti in genere molto ridotti, ad eccezione di annate particolari quando si assiste a spostamenti invasivi, soprattutto a carico dei giovani dell’anno.

Prospettive

Le più alte densità a livello europeo si hanno in corrispondenza di boschi maturi, dove il Picchio muratore può raggiungere a scala locale valori massimi di una coppia per ettaro, anche se generalmente presenta densità più basse, mentre su vasta scala (quadrati di 50X50 km) in ambienti ottimali dell’Europa centrale (non confrontabili con l’Italia) presenta densità di due coppie per km quadrato.

Sulla base dei dati disponibili, si propone come FRV a scala locale una densità riproduttiva in habitat ottimale (fustaia matura) di 5 coppie per 10 ettari, anche se può raggiungere valori localmente più elevati, mentre per ambienti forestali non ottimali si propone un valore di una coppia per 10 ettari. A scala di comprensorio non si hanno valori di riferimento utili a definire l’FRV.

La popolazione nidificante è stabile e soggetta a fluttuazioni e con dati di locale incremento, soprattutto in ambito collinare e montano. D’altro canto, in ambito l’habitat della specie è generalmente in declino a seguito di tagli o ripuliture di alberi vecchi e marcescenti.

Minacce

Il taglio delle piante più vecchie, la ceduazione dei boschi, la ripulitura degli esemplari arborei secchi o marcescenti sono fattori che incidono negativamente sull’abbondanza di questa specie.

La distruzione di habitat idonei su larga scala rappresenta in assoluto la principale minaccia per il Picchio muratore: dove spariscono alberi maturi, è costretto ad abbandonare l’area.

Specie piuttosto conosciuta per quanto riguarda la distribuzione, in Italia è scarsamente studiata per quanto riguarda ecologia e biologia riproduttiva. Non sono disponibili informazioni relative ai principali parametri demografici.

Da sottolineare che in Germania, su 42 covate in fori naturali, 7 sono state distrutte dal Picchio rosso maggiore, mentre in nidi artificiali si è riscontrata una maggiore perdita dovuta al freddo mentre la predazione in questo caso è inferiore.

Stato di salute

Lo stato di conservazione del Picchio muratore viene valutato favorevole a livello europeo e nell’Unione europea, essendo risultato stabile sia nel periodo 1970-1990 che nel periodo 1990-2000, malgrado in quest’ultimo decennio si siano verificati declini in un paio di Paesi, tra cui la Francia, dove è presente una delle popolazioni numericamente più significative.

La popolazione nidificante dell’Unione europea è stimata in 4.100.000 – 9.100.000 coppie e corrisponde alla metà (48-55%) della popolazione europea complessiva (stimata in 7.500.000 – 19.000.000 coppie) e a una frazione compresa tra il 5 ed il 24% della popolazione globale della specie.

La popolazione nidificante italiana rappresenta il 2% della popolazione dell’Unione europea e l’1% della popolazione nidificante europea complessiva. In Italia la specie è ben distribuita, risultando assente solo dai boschi sardi e da gran parte del territorio pugliese. Nella Pianura Padana inoltre è assente da vaste aree a causa della scomparsa degli ambienti adatti. In inverno la specie è erratica e si sposta dai monti verso la pianura o il Meridione.

Il Picchio muratore non è stato considerato nella Lista Rossa Nazionale ma in Italia la legislazione venatoria ne proibisce la caccia. 

Semaforo

Lo stato di conservazione può ritenersi complessivamente favorevole. Per migliorarlo ancora può essere utile il mantenimento di una certa percentuale di alberi stramaturi e seccaginosi nella gestione degli ambienti forestali planiziali e collinari o  interventi di selvicoltura naturalistica che portino alla conversione da ceduo a fustaia.

Trattandosi di specie sensibile alla frammentazione dell’habitat, sarebbero di grande beneficio per il Picchio muratore interventi di creazione di nuove aree boscate che permettano di mettere in connessione ecologica aree di presenza della specie attualmente isolate.

Fattore Stato di salute Stato di conservazione
Range* stabile/in locale espansione favorevole
Popolazione stabile/con fluttuazioni/ locale incremento favorevole
Habitat della specie complessivamente in incremento (Prealpi, Appennino) favorevole
Complessivo   favorevole

*Variazione della popolazione negli anni

Canto

Mentre l’attività riproduttiva inizia in primavera e si conclude in luglio, già a partire dal mese di dicembre è possibile udire il canto del Picchio muratore accompagnato alle sue manifestazioni territoriali.  Il cinguettio, non troppo acuto, è vivace ma regolare, con un breve intervallo tra una nota e l’altra.