PISPOLA - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie protette dalla Direttiva UccelliPISPOLA

NOME SCIENTIFICO: Anthus pratensis
 
Semaforo N.C.

Normalmente discrete e silenziose, le coppie di Pispola si fanno notare nella stagione dell’accoppiamento. È il maschio il più esuberante, con la sua movimentata danza di corteggiamento: per attirare la compagna, infatti, si alza in volo in verticale e poi, con ali aperte e coda spianata, si lascia cadere al suolo, come fosse sospeso a un paracadute, emettendo un festoso trillo. Una volta conquistata la femmina, però, accantona ogni esibizionismo e si dedica alla famiglia, aiutando la compagna a costruire il nido e ad allevare i pulcini…

Minacce

Vista la scarsità di dati sulla presenza della specie, mancano indicazioni precise sui fattori che minacciano la sua sopravvivenza. Si conoscono però le sue abitudini riproduttive e le esigenze ecologiche, informazioni che possono risultare utili per rispondere alla necessità di prevenire alterazioni o disturbi dei siti produttivi esistenti.

L’obiettivo è puntato dunque sugli ambienti aperti, praterie, torbiere, pascoli: occorre tutelarli per garantire il loro utilizzo per la fase di svernamento e sosta. Un discorso che vale soprattutto per i prati di pianura, habitat ideale per la Pispola, che però appare sempre più a rischio a causa del progressivo ampliamento dei centri  abitati e da una cementificazione selvaggia che, accanto a un incontrollato consumo del suolo, porta con sé la sparizione di piccole e grandi aree agricole.

Particolare attenzione necessitano poi gli ambienti steppici così come quelli umidi, in Italia minacciati dall’agricoltura intensiva, ma anche da piantumazioni del bosco ad opera dell’uomo, e ancora dall’edificazione di case, aree industriali e artigianali e costruzione di infrastutture, che hanno progressivamente compromesso la maggior parte di questi ambienti.

Una preoccupazione forte è costituita dalla persecuzione diretta, nonostante nel Paese la caccia alla specie sia proibita. Se pure modesto, il campione di pispole studiato mostra un’elevatissima percentuale di mortalità degli individui entro il primo anno di vita. Considerando che in natura può sopravvivere anche 7 o 8 anni, questo dato lascia supporre l’esistenza di una forte correlazione tra le attività umane – bracconaggio in primis – e le possibilità di sopravvivenza della specie.