PISPOLA - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie protette dalla Direttiva UccelliPISPOLA

NOME SCIENTIFICO: Anthus pratensis
 
Semaforo N.C.

Normalmente discrete e silenziose, le coppie di Pispola si fanno notare nella stagione dell’accoppiamento. È il maschio il più esuberante, con la sua movimentata danza di corteggiamento: per attirare la compagna, infatti, si alza in volo in verticale e poi, con ali aperte e coda spianata, si lascia cadere al suolo, come fosse sospeso a un paracadute, emettendo un festoso trillo. Una volta conquistata la femmina, però, accantona ogni esibizionismo e si dedica alla famiglia, aiutando la compagna a costruire il nido e ad allevare i pulcini…

Prospettive

Ancora poco studiata in Italia a causa della rarità come nidificante, la Pispola necessita di ulteriori approfondimenti. Nonostante siano stati rilevati dati abbastanza numerosi relativi alla densità, la loro scarsa elaborazione non consente la definizione di un Valore di Riferimento Favorevole (FRV). In ogni caso, risulta evidente come i pochi siti di riproduzione sul territorio nazionale rendano la popolazione nidificante vulnerabile a variazioni locali dell’habitat e ad altri fattori impattanti anche su piccola scala.

Le probabilità di mantenimento della Pispola in Italia dipenderanno da una molteplicità di fattori non solo di tipo territoriale. Vista la sua presenza soprattutto come svernante e migratrice, un impatto rilevante potranno avere anche i cambiamenti climatici, soprattutto per quanto riguarda i quartieri di svernamento più settentrionali.

Se non verrà assicurata la presenza di ambienti aperti adeguati, possibilmente con vegetazione marginale, le possibilità di porre un freno al declino della specie si ridurranno ulteriormente. D’altra parte la Pispola non è eccessivamente rigida nella selezione del luogo di nidificazione e può occupare praterie di diverso tipo, inclusi prati stabili, prati umidi, ambienti steppici e brughiere, sia in aree pianeggianti che a debole pendenza.

Una flessibilità che mette in atto anche in inverno. Ma tale caratteristica non deve far diminuire l’attenzione sui pericoli che minacciano la specie. La tutela di questi ambienti resta dunque una priorità e non solo per garantire la nidificazione: attualmente si stima che molte decine o qualche centinaia di migliaia di individui vengano a trascorrere l’inverno in Italia, ma nel complesso la popolazione è numericamente instabile, specie quella svernante.