PIVIERE DORATO - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
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Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliPIVIERE DORATO

NOME SCIENTIFICO: Pluvialis apricaria
 
Semaforo N.C.

Bruno durante l’estate, è con l’arrivo della stagione fredda che il piumaggio del Piviere dorato si tinge delle caratteristiche macchie giallo oro, da cui ne deriva il nome. Emblema della tundra artica, dove costruisce il nido, il Piviere dorato compie ogni anno viaggi di migliaia di chilometri, per raggiungere i nostri campi coltivati, dove si trattiene per tutto l’inverno. È proprio alle nostre latitudini, dunque, che questo uccello mette in mostra il proprio “prezioso” mantello…

Stato di salute

Rara e minacciata, la specie ha uno stato conservazione sfavorevole in tutta l’Unione europea, più favorevole invece a livello continentale. L’area comunitaria è quella che ha visto il maggior decremento della popolazione nidificante, un declino che ha riguardato in particolare l’Europa centrale e settentrionale.

Più di recente, la popolazione comunitaria della specie ha vissuto un ventennio di relativa stabilità, tra il 1970 e il 1990, seguita a un periodo di moderato incremento per quanto riguarda il contingente svernante, quello che riguarda più da vicino il nostro Paese. Attualmente l’Unione europea vede una presenza stimata di 130-240mila coppie pari a una frazione importante della popolazione complessiva, stimata tra le 460 e le 740mila coppie.

Nutritissimo il contingente svernante, che potrebbe raggiungere gli 820mila individui, 3-10mila dei quali trascorrono abitualmente l’inverno nel nostro Paese. Un aumento sensibile rispetto ai valori riscontrati all’inizio degli anni Novanta, quando la popolazione svernante censita registrava una media di poco superiore ai mille individui distribuiti su 22 siti.

Questo dato è quasi triplicato nella seconda metà degli anni Novanta – con un picco massimo raggiunto nel 1997, 3.124 individui censiti – mentre i siti di presenza accertata sono saliti a 56. Tutto sommato limitati, in ogni caso, i siti di presenza più importanti, e in particolare Oristano e Sinis, la Foce del Bevano, i Laghi Pontini, la Maremma Grossetana, Bolgheri, con una popolazione pari all’80% del totale, in aumento negli ultimi anni.