PORCIGLIONE - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie protette dalla Direttiva UccelliPORCIGLIONE

NOME SCIENTIFICO: Rallus aquaticus
 

Testa alta e sguardo fiero, il Porciglione cammina agilmente tra la folta vegetazione, compiendo grandi passi. È molto abile anche nei percorsi a nuoto. Ha un carattere particolare: molto schivo, a tratti nervoso. Con il suo sgargiante becco rosso si nutre di piccoli invertebrati e lombrichi nei terreni paludosi. Le sue zampe, dalle lunghe dita, servono per assicurargli un solido appoggio mentre attraversa fondi morbidi. Se stimolato, la sua coda si alza tempestivamente mentre il resto del corpo rimane immobile, quasi paralizzato…

Prospettive

Anche se la specie risulta ben studiata a livello locale, sono necessarie ulteriori ricerche specifiche ad ampio raggio, che ne mettano in evidenza la distribuzione effettiva e le esigenze ecologiche su larga scala. Nonostante la mancanza di dati approfonditi sulla densità, si delinea nel nostro Paese una distribuzione in buona parte continua, anche se i valori rilevati variano notevolmente da una zona all’altra.

In siti particolarmente idonei, può essere ritenuta soddisfacente una densità di 10 coppie per 10 ettari. Densità che può aumentare ulteriormente in canneti allagati di qualche ettaro o di poche decine di ettari. Si propone pertanto un Valore di Riferimento Favorevole (FRV) pari a 10 coppie per 10 ettari per zone umide con presenza di canneti o tifeti e di 3 coppie per ettaro per canneti o canneti-tifeti di piccole dimensioni, più o meno continui ed omogenei. Non ci sono elementi per fissare un FRV su scale spaziali superiori: la consistenza delle popolazioni è infatti vincolata alla disponibilità di habitat, come il canneto appunto, che difficilmente sono presenti in modo continuativo su superfici più vaste.

Per la conservazione del Porciglione è necessario mantenere densità elevate nelle zone umide dominate da canneti, evitando per quanto possibile l’isolamento delle popolazioni attraverso la conservazione di siti con funzione di stepping stone, oppure di una matrice relativamente permeabile alla specie (canali con vegetazione palustre, piccole zone umide sparse).  Anche una gestione favorevole dei canneti soggetti ad interramento o degrado può essere un fattore rilevante in termini di conservazione.

Data la limitatezza degli ambienti idonei e la sensibilità della specie anche a piccole variazioni nella qualità dell’habitat – specialmente quelle che vanno ad influire sul livello idrico – lo stato di conservazione del Porciglione nel nostro Paese è da considerarsi inadeguato. Si ritiene inoltre che il prelievo venatorio – consentito dalla terza domenica di settembre al 31 gennaio – non sia compatibile con il suo attuale stato di conservazione. Sarebbe opportuno, da questo punto di vista, limitare l’attività venatoria al periodo compreso tra il 10 ottobre e il 31 dicembre.

Ulteriori precauzioni, sempre riguardo all’attività venatoria, sono specificate dalla “Guida alla disciplina della caccia nell’ambito della Direttiva 79/409/CEE sulla conservazione degli uccelli selvatici” . Lo studio evidenzia infatti, da un lato, il rischio di “confusione” con altre specie di rallidi, protette a livello di legislazione venatoria, che potrebbero finire oggetto di prelievo; sia, dall’altro lato, il disturbo più generale derivante dall’attività venatoria nelle zone umide, in avvio e in chiusura della stagione della caccia, impattante su questa ed altre specie legate a tali ambienti.