RONDINE - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie protette dalla Direttiva UccelliRONDINE

NOME SCIENTIFICO: Hirundo rustica
 

L’estate volge al termine e gli stormi di rondini iniziano a posarsi sui fili della luce. Sono tante, agitate e rumorose, con il loro inconfondibile garrire. È il segnale che l’autunno è ormai alle porte e un nuovo lunghissimo viaggio sta per iniziare, alla volta degli immensi spazi africani. Migratori per eccellenza, questi piccoli Passeriformi bianchi e neri possono coprire fino a 11mila km per raggiungere i luoghi di svernamento. Ma le rondini sono anche il simbolo della primavera e il loro arrivo è il primo assaggio della bella stagione. Purtroppo sempre meno diffuse, tuttavia continuano a popolare i portici delle abitazioni, specie quelle di campagna, restando piacevoli compagne, oltre che la miglior protezione contro insetti e zanzare…

Stato di salute

Lo stato di conservazione della Rondine è sfavorevole sia a livello continentale che nell’Unione europea. Malgrado segnali di ripresa in alcuni Paesi nel corso dell’ultimo decennio, la popolazione nidificante in Europa e nell’Unione Europea è risultata complessivamente in declino sia nel periodo 1970-1990 che nel decennio 1990-2000. A nidificare nel territorio dell’Unione europea è una popolazione che va dagli 8 ai 17 milioni di coppie, corrispondenti al 47-49% della popolazione europea complessiva e a una frazione compresa tra il 5 ed il 24% della popolazione globale della specie.

Si calcola che la popolazione italiana di rondini corrisponda a un numero di coppie compreso tra le 500mila e il milione, dato che esclude la specie dalla Lista Rossa Nazionale, anche se giustamente – dato il suo stato di salute critico – la legislazione sulla caccia la protegge dall’attività venatoria. La popolazione nidificante italiana rappresenta circa il 6% della popolazione dell’Unione Europea e circa il 3% di quella europea e dunque pur non raggiungendo dimensioni elevate è comunque una fetta significativa, che rende importante il contributo dell’Italia alla conservazione della specie.

Purtroppo però gli studi confermano per il nostro Paese una situazione preoccupante. Dai dati del progetto Mito2000 – Monitoraggio italiano ornitologico – la popolazione italiana di Rondine risulta essere diminuita di oltre il 2%, nel periodo compreso tra il 2000 ed il 2009. Nonostante le aree più densamente popolate risultino essere quelle della Pianura Padana e le zone agricole della Toscana. In un’area agricola di 29,5 km quadrati in provincia di Modena si è calcolata una diminuzione dei nidi occupati del 55%, a causa soprattutto del calo delle strutture zootecniche.

La Rondine nidifica infatti preferibilmente in ambienti rurali nei quali a prevalere è la conduzione agricola e l’allevamento del bestiame, ma se ne registra la presenza anche nei piccoli e grandi centri urbani, nei pozzi e nelle cisterne. L’uccello è diffuso fino a 1.200-1.300 metri di altezza e se ne possono trovare tracce fino ai 1.820-1.840 metri di altezza; è il caso delle Alpi valdostane e piemontesi.