RONDONE MAGGIORE - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie protette dalla Direttiva UccelliRONDONE MAGGIORE

NOME SCIENTIFICO: Tachymarptis (Apus) melba
 

Si distingue dagli altri rondoni soprattutto per le dimensioni, decisamente più consistenti (è lungo circa 5 centimetri in più rispetto al Rondone comune). Per il resto anche il Rondone maggiore trascorra pressoché tutta la propria esistenza in volo ed è dunque osservabile solo mentre compie le proprie evoluzioni in cielo. Volo che può essere veloce, rettilineo ma anche con rapide variazioni di direzioni, effettuate in genere per cercare il cibo che cattura in volo, così come sempre in volo riesce a dormire e ad accoppiarsi. Durante le migrazioni diviene fortemente gregario.

Prospettive

Specie ben monitorata a livello locale. Mancano studi approfonditi sulla dinamica di popolazione. E’ difficile definire unità di popolazione per questa specie, che ha un areale che interessa quasi tutto il paese ma risulta spesso frammentato. Considerando un areale unico, non è possibile dare valori di FRV, in quanto il rondone maggiore è una specie coloniale la cui popolazione supera abbondantemente le 2.500 coppie. Si rimanda al Paragrafo “Indicazioni per la conservazione” per l’individuazione di una MVP.

Favorire la tutela delle colonie nidificanti presso edifici vigilando sul rispetto delle esigenze della specie nel caso di interventi di restauro o altri lavori; limitare ove necessario il disturbo antropico presso pareti rocciose ospitanti colonie. Si è deciso di simulare dinamiche di popolazione per dare un valore di MVP, da utilizzare come possibile riferimento per le popolazioni isolate potenzialmente individuabili. Si sono utilizzati i dati di mortalità noti per la Svizzera per gli adulti (20.9%) e sono state ipotizzate delle stime per i non adulti, un’età massima di 26 anni, prima riproduzione a 2 anni e produttività pari a 2.25 giovani per nido.

La capacità portante è stata considerata pari a 1.5 volte la popolazione iniziata, dato che la fase espansiva tuttora in atto nelle aree urbane lascia supporre che la specie sia ancora lontana dalla saturazione. In questo modo, si ottiene una MVP pari a 1.200 individui, corrispondenti a circa 440 coppie. Tale dimensione di popolazione può essere utilizzata come termine di paragone per le popolazioni ‘isolate’.