STARNA - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie protette dalla Direttiva UccelliSTARNA

NOME SCIENTIFICO: Perdix perdix
 

Soprannominata Pernice ungherese, si muove sul terreno con una tipica andatura raccolta. In caso di pericolo, si appiattisce rapidamente al suolo, e resta immobile in attesa che la minaccia sia passata. Non ama il volo, a meno che non si senta in pericolo immediato ma, anche in questo caso, tornerà molto presto a posarsi a terra. È la Perdix perdix, piccolo galliforme diffuso nelle pianure e nelle colline dell’area eurasiatica e introdotta nei primi anni del ’900 anche in Stati Uniti e Canada…

Minacce

La sottospecie di Starna che vive in Italia (Pedix perdix italica ) risente di quattro principali minacce, individuate anche all’interno del Piano d’Azione Internazionale. Tra queste, figurano l’ibridazione tra specie differenti, la perdita e il degrado dell’habitat, l’utilizzo di pesticidi, diserbanti e concimi chimici, il massiccio prelievo venatorio.

L’ibridazione, similmente a quanto avviene per altre specie, se da un lato favorisce il ripopolamento, causa tuttavia la perdita della specie originaria. Dalla metà degli anni ’50 in poi, le popolazioni di Starna sono in declino in tutta Europa, a causa delle modifiche subentrate in agricoltura. In particolare, la sempre maggiore diffusione di concimi chimici, antiparassitari e diserbanti hanno causato pesanti danni dal punto di vista del successo riproduttivo.

Oltre ai pesticidi, è più in generale l’habitat idoneo al galliforme ad avere subito, in tutto il Paleartico occidentale, una progressiva contrazione e degrado. Mentre gravi fattori di minaccia pesano sulla specie fin dagli anni ’70 a causa dell’eccessivo prelievo venatorio, tuttora consentito nel nostro Paese. Lo stesso rilascio di individui provenienti da altre popolazioni o di individui già ibridati, a scopi venatori, ha avuto conseguenze nefaste sulla consistenza e sulla salute della specie originaria.

L’esito della riproduzione è negativamente influenzato anche dalla predazione. In Gran Bretagna, i principali predatori delle uova di Starna sono volpi, gatti e mustelidi e si stima che questi predatori siano responsabili, a livello generale, della morte del 10-45% delle femmine durante la cova. Le nidiate sono poi esposte a ulteriori rischi collegati sia a fattori climatici sia a fattori di origine antropica.

Da questo punto di vista, sfalci di colture foraggere estese possono causare perdita di nidi e morte dei pulcini, qualora condotte in periodo riproduttivo. Anche fattori climatici – come tardive ondate di freddo o intense e prolungate piogge – possono incidere pesantemente sull’esito della riproduzione, insieme alla presenza eccessiva di altre specie di uccelli quali corvi, gazze, gabbiani, falchi. In proposito, si stima che tra il 5% e il 95% dei nidi vengano distrutti a causa di questi motivi.