STERPAZZOLA DELLA SARDEGNA - Uccelli da proteggere

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Specie protette dalla Direttiva UccelliSTERPAZZOLA DELLA SARDEGNA

NOME SCIENTIFICO: Sylvia conspicillata
 

È il veloce e tipico gorgheggio a rivelarci la presenza della Sterpazzola della Sardegna tra i radi cespugli della macchia mediterranea o la magra vegetazione degli arbusteti nani. Le sue piccole dimensioni, il suo piumaggio e il suo carattere schivo la rendono infatti difficile da osservare: solo i maschi si mostrano talvolta più spavaldi, uscendo allo scoperto e mostrando le caratteristiche sfumature rosate del loro piumaggio.

 

Ordine: Passeriformes Famiglia: Sylviidae

Più piccola rispetto alla Sterpazzola, Sylvia conspicillata è specie tipica dell'area mediterranea. Con i suoi 12-13 centimetri di lunghezza e un peso che difficilmente supera i 10 grammi, la Sterpazzola della Sardegna vive per lo più nascosta tra siepi spinose e radi cespugli, dove riesce a procurarsi il suo cibo preferito: insetti, ragni e bacche.

Oltre alle dimensioni ridotte, ci sono alcune caratteristiche macroscopiche che consentono di distinguere la Sterpazzola della Sardegna, in particolare i maschi della specie, contraddistinti da petto e fianchi rosati e testa grigia: nella femmina i primi sono biancastri, la seconda tende invece al marrone-bruno. Dettagli comuni ai due sessi sono l'anello bianco attorno all'occhio, la gola bianca, i margini delle ali rossicci e la coda color antracite bordata di bianco.

La Sterpazzola della Sardegna ha quale habitat prediletto la macchia mediterranea bassa, ma non disdegna i salicornieti delle aree paludose salmastre, la vegetazione alofila delle dune costiere, i saliceti degli alvei inariditi di fiumi e torrenti e, a quote più elevate, le garighe montane e gli arbusteti nani. Per questa sua peculiarità, in Italia Sylvia conspicillata è diffusa nelle regioni centro-meridionali e in particolar modo sulle isole maggiori, che presentano condizioni ambientali idonee alla nidificazione.

Il nido viene realizzato tra marzo e giugno, vicino al terreno, in posizione molto riparata. Vengono deposte mediamente 4 uova – 5 in casi eccezionali – che vengono covate per circa due settimane. Devono trascorrere altri 12-13 giorni prima che i piccoli possano lasciare il nido e cominciare a volare.

Prospettive

Alcuni studi locali hanno evidenziato, per la popolazione italiana, una complessiva situazione di stabilità, anche se con fluttuazioni e densità variabili di anno in anno, talvolta in modo sensibile. Per quel che concerne il secondo valore, in particolare, si va dalle 0,4 coppie per chilometro quadrato dei Monti Aurunci alle 7 coppie ogni 10 ettari in alcune aree della Sicilia.

Quest'ultimo valore è assunto come Favourable Reference Value (FRV) per la macchia mediterranea bassa, ambiente particolarmente favorevole per la specie, cifra che scende a 5 coppie ogni 10 ettari per gli altri ambienti idonei alla nidificazione.

Dal momento che gli ultimi studi a livello continentale fanno pensare a un ruolo dell'Italia nella conservazione della Sterpazzola della Sardegna assai maggiore rispetto a quanto stimato fino a oggi, sarebbe opportuno provvedere a raccogliere dati più precisi sulla presenza di questa specie nel nostro Paese.

È in ogni caso indispensabile, per favorirne la conservazione, tutelare le aree con rada vegetazione arbustiva predilette dalla Sterpazzola della Sardegna, anche mettendo in essere opportuni interventi di gestione del territorio mirati sia a proteggere l'habitat da minacce quali incendi e cementificazione, sia a rallentarne l'evoluzione verso formazioni forestali a maggiore complessità.

Minacce

La recente diminuzione della popolazione francese ha permesso di identificare alcuni dei fattori che possono mettere a rischio la sopravvivenza della Sterpazzola della Sardegna, in primis la chiusura degli arbusteti: la specie sembra infatti preferire i cespuglieti radi alle formazioni troppo fitte.

Notevole incidenza hanno inoltre l'antropizzazione della fascia costiera, gli interventi attuati dall'uomo per limitare la diffusione delle zanzare – di cui Sylvia conspicillata si nutre – e la competizione con l'Occhiocotto. Non trascurabili, anche se meno rilevanti, ostacoli e problemi incontrati nelle aree di svernamento del Nord Africa.

Stato di salute

La Sterpazzola della Sardegna è considerata specie “sicura” nell'Unione Europea, dove vive la totalità della popolazione continentale, compresa tra le 180 mila e le 440 mila coppie. Non si hanno informazioni recenti sull'andamento demografico complessivo: gli ultimi dati risalgono al periodo 1970-1990, durante il quale il trend è stato verosimilmente improntato alla stabilità.

La scarsità dei dati a disposizione rende difficile valutare la responsabilità dell'Italia per la conservazione della specie. Sulla base delle cifre disponibili, che parlano di un numero di coppie nidificanti compreso tra 10 mila e 20 mila, il nostro Paese parrebbe ospitare solo il 5% della popolazione europea.

Il recente calo delle coppie presenti in Francia e la probabile sovrastima della popolazione spagnola spingono tuttavia a ipotizzare che l'Italia possa ricoprire un ruolo decisivo per la conservazione della specie, per la quale non esiste un Piano d'Azione Internazionale o Nazionale. La Sterpazzola della Sardegna non è inoltre presente nella Lista Rossa Nazionale, anche se ne è vietata la caccia secondo quanto prescritto dalla legislazione in materia.

Semaforo

I pochi dati in nostro possesso sull'andamento della popolazione di Sylvia conspicillata hanno evidenziato fluttuazioni disomogenee a seconda delle diverse zone. A fronte di una probabile riduzione dell'areale causata dall'infittirsi degli arbusteti e dall'antropizzazione delle aree costiere, la popolazione della Sterpazzola della Sardegna può essere considerata stabile o in leggera contrazione. È in ogni caso impossibile, con le informazioni di cui disponiamo, procedere a una valutazione affidabile dello stato di conservazione di questa specie.

Fattore Stato di salute Stato di conservazione
Range In lieve flessione Sconosciuto
Popolazione Verosimilmente stabile Favorevole
Habitat della specie Variazioni sconosciute Sconosciuto
Complessivo   Sconosciuto
Canto

Fatto di reiterati “tic-tic” e “trrr”, il canto della Sterpazzola della Sardegna è cantilenante e un po' ripetitivo, ma caratteristico: è proprio grazie al suo tipico gorgheggio che è spesso possibile individuarne la presenza, dal momento che abitudini e colore del piumaggio ne favoriscono la mimesi nella vegetazione.