STERPAZZOLA DELLA SARDEGNA - Uccelli da proteggere

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Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie protette dalla Direttiva UccelliSTERPAZZOLA DELLA SARDEGNA

NOME SCIENTIFICO: Sylvia conspicillata
 

È il veloce e tipico gorgheggio a rivelarci la presenza della Sterpazzola della Sardegna tra i radi cespugli della macchia mediterranea o la magra vegetazione degli arbusteti nani. Le sue piccole dimensioni, il suo piumaggio e il suo carattere schivo la rendono infatti difficile da osservare: solo i maschi si mostrano talvolta più spavaldi, uscendo allo scoperto e mostrando le caratteristiche sfumature rosate del loro piumaggio.

Prospettive

Alcuni studi locali hanno evidenziato, per la popolazione italiana, una complessiva situazione di stabilità, anche se con fluttuazioni e densità variabili di anno in anno, talvolta in modo sensibile. Per quel che concerne il secondo valore, in particolare, si va dalle 0,4 coppie per chilometro quadrato dei Monti Aurunci alle 7 coppie ogni 10 ettari in alcune aree della Sicilia.

Quest'ultimo valore è assunto come Favourable Reference Value (FRV) per la macchia mediterranea bassa, ambiente particolarmente favorevole per la specie, cifra che scende a 5 coppie ogni 10 ettari per gli altri ambienti idonei alla nidificazione.

Dal momento che gli ultimi studi a livello continentale fanno pensare a un ruolo dell'Italia nella conservazione della Sterpazzola della Sardegna assai maggiore rispetto a quanto stimato fino a oggi, sarebbe opportuno provvedere a raccogliere dati più precisi sulla presenza di questa specie nel nostro Paese.

È in ogni caso indispensabile, per favorirne la conservazione, tutelare le aree con rada vegetazione arbustiva predilette dalla Sterpazzola della Sardegna, anche mettendo in essere opportuni interventi di gestione del territorio mirati sia a proteggere l'habitat da minacce quali incendi e cementificazione, sia a rallentarne l'evoluzione verso formazioni forestali a maggiore complessità.