SVASSO MAGGIORE - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie protette dalla Direttiva UccelliSVASSO MAGGIORE

NOME SCIENTIFICO: Podiceps cristatus
 

Gli svassi maggiori amano nuotare tranquillamente in mezzo ai laghi, mettendo in mostra il loro piumaggio variopinto. Durante la danza nuziale, entrambi i sessi mettono in mostra un caratteristico ciuffo vivace e colorato grazie al quale attraggono il partner: la coppia, per “conquistarsi”, si cimenta in danze spettacolari: i due individui prima si avvicinano, poi si immergono e improvvisamente uno dei due si alza in posizione eretta, mentre l’altro si abbassa assumendo la “posizione a gatto”. Durante l’accoppiamento si scambiano inoltre, simbolicamente, il materiale per la costruzione del nido.

Minacce

Nella fase della riproduzione, lo Svasso maggiore frequenta solitamente zone umide d’acqua dolce, nei pressi di luoghi ricchi di vegetazione palustre e di fauna ittica. Nidifica nelle acque calme dei bacini lacustri, sia naturali sia artificiali, e in misura minore in paludi, stagni, cave, fiumi, canali e lagune. Circa l’81% nidifica in zone pianeggianti fino a 300 metri s.l.m., il 15% tra i 300 e i 600 metri e solo il 4% oltre i 600 m. Le quote più elevate di nidificazione sono state osservate sull’Appennino Abruzzese e al Lago di Campotosto (1.100-1.300 m), e soprattutto in Alto Adige, dove può spingersi fino a 1.500 metri. È difficile, comunque, trovare coppie nidificanti in specchi d’acqua inferiori ai 10 ettari.

Quando non è in fase riproduttiva, lo Svasso maggiore ama sostare presso laghi naturali d’acqua dolce dai fondali profondi e ricchi di pesce di cui nutrirsi. In casi sporadici, la specie è stata avvistata anche in acque marine e zone umide salmastre. Nel Medio Adriatico lo Svasso maggiore può – se pure raramente – spingersi fino a 4-5 miglia dalla costa.

Gli interventi di distruzione, trasformazione e degrado degli habitat di nidificazione e alimentazione sopra indicati, influiscono negativamente sulla sopravvivenza della specie. Lo Svasso maggiore risente anche della presenza di reti da pesca nelle aree di alimentazione, dove non di rado gli individui finiscono impigliati. Altre minacce per lo Svasso maggiore sono rappresentate dalla bruciatura primaverile dei canneti, dal disturbo da parte di imbarcazioni a motore, dalla contaminazione da idrocarburi e pesticidi organoclorurati.

Fattori negativi per l’esito della riproduzione della specie sono rappresentati anche dalla variazione del livello delle acque – di solito più impattante nei bacini artificiali – e dall’eventuale maltempo durante la deposizione delle uova e la cova. Un fattore limitante è anche rappresentato dalla presenza di predatori come la Nutria e il successo riproduttivo pare essere influenzato negativamente dalla presenza di Esox lucius .

Essenziale, per la sopravvivenza della specie, appare la tutela e il ripristino di ambienti d’acqua dolce ricchi di vegetazione ripariale, un mantenimento costante dei livelli delle acque – specialmente in periodo riproduttivo – e azioni di controllo della Nutria. È inoltre importante arginare il disturbo antropico nelle aree di riproduzione e svernamento.