AVERLA PICCOLA - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliAVERLA PICCOLA

NOME SCIENTIFICO: Lanius collurio
 

Nonostante le sue modeste dimensioni, l’Averla piccola può essere definito, senza esagerare, un predatore. Parte fondamentale della sua dieta sono infatti non solo insetti di ogni tipo, ma anche piccoli mammiferi, piccoli uccelli, rane e lucertole. Degna di nota è anche la tecnica di caccia. L’uccello attende a lungo in un posatoio “panoramico”, per poi avventarsi sulla preda e divorarla sul terreno, ma anche, quando si tratta di prede importanti, becchettandola a lungo, per finirla, o “infilzandola” abilmente  nei rovi o su cespugli spinosi…

Stato di salute

Nonostante una popolazione comunitaria piuttosto consistente – secondo le ultime stime potrebbero essere presenti nell’Ue fino a 2,7 milioni di coppie – l’Averla piccola è una specie minacciata sia entro che fuori i confini dell’Europa comunitaria. Largo il declino che ha coinvolto le popolazioni europee durante la seconda metà del Novecento, un decremento che è proseguito, più moderato ma inesorabile, anche dopo il 1970.

Se l’Europa comunitaria ospita meno della metà della popolazione continentale complessiva – stimata in 6,3 milioni di coppie – a risiedere in Italia è una frazione modesta ma significativa della popolazione della specie, stimata in 50-120mila coppie. Tutelata nell’Ue dalla Direttiva Uccelli e, in Italia, specie protetta ai sensi della legislazione venatoria vigente, la popolazione nazionale di Averla piccola risulta in moderato declino negli ultimi vent’anni, in linea con il trend rilevato a livello comunitario.

In particolare, a livello di areale, si nota una generale rarefazione della specie, che in alcuni casi ha portato all’estinzione locale della stessa. Piuttosto studiata nell’ambito di diversi progetti, l’Averla piccola si è mostrata in buona salute solo in alcune aree ristrette, e in particolare nel settore di confine tra bioregione continentale e mediterranea, nonché in alcuni settori dell’area prealpina, mentre a mostrare il declino più importante sono state le aree agricole. Particolarmente frequentate dalla specie risultano le aree protette, e in particolare le Zone di Protezione Speciale (ZPS) dell’Italia centrale.

Ovunque siano disponibili dati storici, la popolazione di Averla piccola mostra tuttavia un declino piuttosto drastico: le cronache la riportano, ad esempio, come specie diffusa e abbondante nell’area dei laghi lombardi, mentre dagli anni Ottanta si è assistito dapprima a un calo nelle aree agricole di pianura, quindi a un decremento vistoso anche nelle aree collinari e montane, con una diminuzione media annua superiore al 10% tra il 1992 e il 2007.  Per dare un’idea, è possibile affermare come la popolazione di Averla piccola censita nel 2007 in Lombardia corrisponda a non oltre la metà di quella presente nel 1992.