AVOCETTA - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliAVOCETTA

NOME SCIENTIFICO: Recurvirostra avosetta
 

Piumaggio candido con evidenti striature nere, becco color della pece, tipicamente rivolto all’insù: un accorgimento utile per catturare insetti e piccoli invertebrati sulla superficie mista di acqua e fango degli ambienti dove vive e nidifica. Un uccello elegante, dal piumaggio portato come se si trattasse di un “abito da sera”. Ulteriormente impreziosito dalle lunghe zampe di colore verde o bluastro, la cui base palmata non rappresenta l’ideale per camminare a terra, anche se permette all’Avocetta di nuotare veloce, in caso di necessità, fuggendo dall’eventuale pericolo…

Prospettive

La specie è stata ben monitorata sull’intero territorio italiano. Tre le popolazioni principali censite, quella adriatica, formata da circa 1.500 copie, e quelle sarda e siciliana, formate rispettivamente da 550 e non più di 40 coppie. Fortunatamente, sono disponibili tutti i dati per calcolare un Valore di Riferimento Favorevole (FRV), considerando dati di mortalità media compresi tra il 22 e il 50% e produttività pari a 1,4-1,9 giovani per coppia di successo.

Partendo da questi dati la popolazione italiana, nella sua attuale consistenza, si può considerare virtualmente in equilibrio, anche se è importante discernere valori specifici rispetto alle diverse macro-popolazioni individuate. La popolazione adriatica, pari a 1.500 coppie (circa 3.670 individui) e piuttosto “fluttuante”, può essere considerata a livelli non troppo lontani dalla Minima Popolazione Vitale (MVP), individuata in 4.400 individui (circa 1.850 coppie).

Caratterizzata da andamento ampiamente positivo è invece la popolazione sarda, attualmente formata da 550 coppie e in deciso incremento – seguito da stabilità – negli ultimi 30 anni. Anche qui, il traguardo della Minima Popolazione Vitale in grado di garantire buone probabilità di persistenza a lungo termine non è lontano, e può essere fissato a 600 coppie.

Non altrettanto positiva (in senso relativo) risulta la situazione in Sicilia, con le 50 coppie superstiti che hanno un’elevatissima probabilità di estinzione nei prossimi 100 anni. Qui, sarebbero necessari almeno 980 individui (o 400 coppie) per avere buone probabilità di sopravvivenza nel medio e lungo periodo.