BASETTINO - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie protette dalla Direttiva UccelliBASETTINO

NOME SCIENTIFICO: Panurus biarmicus
 

Il Basettino arriva dall’Asia: è, infatti, l’unico rappresentante in Europa della famiglia dei Timalidi. E, per tutti i birdwatcher che amano frequentare gli ambienti umidi, è una presenza ben conosciuta: soprattutto nelle stagioni autunnali e invernali, quando è spesso l’unica macchia di colore che si muove in un ambiente per altri versi bigio. A differenza di tanti altri Passeriformi, il Basettino è una specie monogama, anche al di fuori della stagione riproduttiva. Considerato da sempre sedentario, ultimamente si è scoperto che le popolazioni italiane e dell’Europa orientale e settentrionale compiono movimenti migratori durante la stagione post riproduttiva…

Minacce

Non significativa a livello continentale, la popolazione italiana di Basettino rappresenta non più dell’1,4% del totale “comunitario”. Il trend negativo registrato sembra imputabile, almeno a livello locale, alla perdita di habitat connessa alla bruciatura dei canneti in periodo tardo-invernale (ad esempio in Umbria, nel Lago Trasimeno), alla variazione del livello idrico, ma anche alla presenza massiccia della nutria, che provoca trasformazioni nell’estensione e nella struttura dei canneti.

Da questo punto di vista, i dati a disposizione indicano come, dopo un fenomeno espansivo negli anni ’70 – esteso dalla costa emiliano-romagnola al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia, dall’Umbria alla Lombardia e alla Puglia – si sia andati incontro a un successivo declino, determinato dalle trasformazioni dell’habitat. Mutamenti che, come ricordato, hanno portato alla totale estinzione della specie dal territorio siciliano.

Molto impattante sulla specie appare anche l’allagamento prolungato della lettiera delle canne durante l’inverno, in particolare quando seguito da freddo intenso; queste condizioni determinano infatti elevatissima mortalità di individui. A scala biogeografica, è stato ad esempio osservato un certo incremento di individui svernanti nella decade 1970-1980, con un picco di 100-150 soggetti alla fine del decennio, ridotti oggi a sole 13-18 coppie tra Torbiere del Sebino e Paludi di Ostiglia e Busanello.

In Emilia-Romagna, un discreto contingente nidificante è stato censito nelle valli mirandolesi (20-50 coppie) – che salgono a 150-200, secondo i dati più recenti, su scala regionale ma, anche qui, la popolazione si mostra particolarmente sensibile ai rigori dell’inverno, con evidenti fluttuazioni nel corso degli anni. In Toscana – dove il Basettino era certamente più diffuso in passato – è stato accertato un successo riproduttivo medio per la specie pari a 4,56 giovani involati per nido, al Lago di Massaciuccoli.