CUTRETTOLA - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie protette dalla Direttiva UccelliCUTRETTOLA

NOME SCIENTIFICO: Motacilla flava
 

Graziosissimo e vivace Passeriforme, la Motacilla flava è altrimenti conosciuta come “pastorella” o, per dirla alla francese, “bergeronnette”. Questo soprannome è dovuto all’abitudine della specie di seguire le greggi al pascolo, posandosi sul dorso delle mucche e liberandole dai parassiti, che divora con avidità. Per attirare la femmina prescelta, il maschio gonfia, vanitoso, le piume, dispiegando poi la coda a ventaglio, tenendola arcuata e facendo vibrare le ali. Impossibile non notare il petto e la pancia della Cutrettola, di un brillante colore giallo limone.  

Minacce

La Cutrettola, originariamente legata a zone umide e prati umidi, si è successivamente adattata a nidificare in ambienti agricoli. Nonostante ciò, il declino della specie in numerosi Paesi europei, soprattutto a partire dagli anni ’80, sembra essere legato soprattutto a cambiamenti nelle pratiche agricole (agricoltura intensiva), uso di erbicidi, concimazioni.

In alcuni settori del nord Italia sembra essersi adattata a nidificare anche in ambienti agricoli coltivati in modo intensivo, mentre in altre – per esempio il Trentino – tende a tenersi alla larga da tali aree. Oltre alla meccanizzazione, anche l’irrigazione automatizzata dei campi di mais rappresenta una minaccia per la specie, comportando il più delle volte la distruzione dei nidi.

La Cutrettola sverna in ampie regioni dell’Africa sub-sahariana, e solo occasionalmente in Europa meridionale o in Africa settentrionale. L’ampliamento della regione desertica del Sahara, causato dai cambiamenti climatici, rappresenta quindi una minaccia abbastanza seria per la specie, costretta a compiere viaggi più lunghi e senza spesso avere a disposizione siti di sosta idonei.

Anche cambiamenti ambientali nell’area del Sahel potranno comportare effetti negativi sulla permanenza della specie.