FANELLO - Uccelli da proteggere

Vai ai contenuti principali
Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie protette dalla Direttiva UccelliFANELLO

NOME SCIENTIFICO: Carduelis cannabina
 

Durante l’inverno, la specie staziona nelle marcite, in stormi numerosi, oppure in aperta campagna, dove si avventura, tra siepi e filari, alla ricerca di semi o di qualche insetto. Abitudini spiccatamente gregarie che la specie mantiene talvolta anche durante il periodo riproduttivo quando nidifica “in società” tra la fitta vegetazione, nei cespugli e nelle siepi. Dal richiamo particolarmente melodico, viene spesso catturato per essere allevato in cattività e talvolta ibridato con il Canarino…

Stato di salute

Classificato come in declino nell’Unione europea, il Fanello presenta uno stato di conservazione sfavorevole anche a livello continentale. Nel complesso, si registra stabilità della popolazione nidificante nell’Unione europea nel periodo 1970-1990, seguita da moderato declino nel periodo 1990-2000.

Attualmente, la popolazione nidificante nell’Ue è stimata in 5.000.000-13.000.000 di coppie, pari alla metà circa della popolazione continentale della specie (10.000.000-28.000.000 di coppie) e a una frazione compresa tra il 25 e il 49% della popolazione globale della specie. La popolazione italiana appare stabile ed è stimata in 100.000-400.000 coppie, pari al 2-3% della popolazione “comunitaria” e a poco più dell’1% di quella continentale complessiva.

Specie piuttosto comune in tutta la Penisola, mostra trend stabile con fluttuazioni locali. In Lombardia, ad esempio, la specie appare in generale incremento, mentre in Toscana pare in decremento molto probabilmente a causa della diminuzione, almeno nell’area appenninica, delle zone aperte essenziali per l’ecologia della specie. Pur evitando ambienti altamente antropizzati, il Fanello dipende infatti indirettamente dall’attività umana, e in particolare dall’agricoltura non intensiva che determina la presenza di alberi sparsi, giovani piantagioni arboree alternate a porzioni ad incolto, cespugli e arbusti vari con buona esposizione.

Il nostro Paese, dove la specie è nidificante e svernante, vede anche un consistente movimento di individui in migrazione. In base ai dati sugli inanellamenti, i siti di ricattura si concentrano nel Nord Est e in Italia centrale. Diverse segnalazioni provengono poi da aree costiere, dalla Liguria, a nord, fino alle coste tirreniche e adriatiche meridionali. La gran parte dei movimenti ricade entro i 1.000 km, ma gli spostamenti più rilevanti superano anche i 2.000 km di distanza dal sito di inanellamento.

Non è stato redatto, ad oggi, un Piano d’Azione Internazionale o Nazionale sulla specie. Il Fanello non è stato considerato nella Lista Rossa Nazionale. Risulta, inoltre, specie protetta in Italia ai sensi della legislazione venatoria (157/92).