FIORRANCINO - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
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Specie protette dalla Direttiva UccelliFIORRANCINO

NOME SCIENTIFICO: Regulus ignicapilla
 

È, insieme al Regolo, la specie di più piccole dimensioni nidificante sul suolo italiano. Sempre in movimento, può essere difficile da avvistare, ma fa sentire distintamente il proprio richiamo. Quando si muove, spesso in gruppo, tra i rami, emette infatti versi di contatto acuti e ripetuti. Alle nostre latitudini, spesso la specie si ferma nello stesso territorio anche per trascorrere la stagione fredda. Il suo habitat preferito è costituito da boschi fitti di conifere e boschi misti, terreno ideale dove il Fiorrancino si avventura a caccia d’insetti. La specie, peraltro, è molto prolifica: le coppie effettuano di solito due covate l’anno, con una media di 10 uova per ciascuna…

Prospettive

Ovunque stabile e localmente in incremento, la popolazione italiana di Fiorrancino non è tuttavia sufficientemente conosciuta sia dal punto di vista del successo riproduttivo a livello nazionale – dati puntiformi sono disponibili per la Lombardia, lungo il corso del fiume Oglio, 1 nido in pianura con 4 pulcini involati – sia dal punto di vista delle densità effettive, specie nelle regioni centro-meridionali.

Dal punto di vista dell’habitat, la specie mostra una spiccata preferenza per le conifere – 49,6% – pur mostrando, rispetto al congenere Regolo, una valenza ecologica più ampia (la predilezione di quest’ultimo per i boschi di conifere sale infatti al 74,3%). Evidente è la correlazione tra la presenza della specie e i tronchi coperti di edera, anche se sono spesso sufficienti poche grosse piante di peccio o abete bianco per rendere possibile l’insediamento di una coppia.

In base ai dati disponibili, si può proporre come Valore di Riferimento Favorevole (FRV) su scala locale una densità riproduttiva pari a 10 coppie territoriali per 10 ettari. Tale valore può essere superato in ambienti particolarmente idonei alla specie (per esempio il Comune di Firenze e le colline circostanti, dove è stato registrato un deciso aumento di areale per una densità, all’interno del territorio comunale, pari a 2,15 coppie per kmq).