FRATICELLO - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliFRATICELLO

NOME SCIENTIFICO: Sternula albifrons
 

Piccola Sterna dal becco giallo, il Fraticello costruisce il nido sulla spiaggia o sulle rive dei fiumi, in piccole colonie. Simile ai gabbiani, ma più piccolo e più agile, il Fraticello è un abilissimo volatore: è in grado, ad esempio, di rimanere immobile in volo, scrutando l’acqua. Per poi lanciarsi in picchiata sui piccoli pesciolini che costituiscono la sua preda preferita…

Prospettive

Presenza di turisti, attività estrattive, ratti, gatti selvatici, volo o atterraggio di elicotteri sono fattori che riescono di per sé a rendere inutilizzabili siti altrimenti idonei per il fraticello. L’habitat facilmente degradabile unito a esigenze ecologiche particolarmente complesse – che prevedono la necessità di isolotti di sabbia o ghiaia in prossimità di acque molto pescose – ha comportato una notevole contrazione della popolazione nidificante di Fraticello, unita ad ampie fluttuazioni a livello locale e a una generale perdita di areale, con siti idonei progressivamente divenuti inutilizzati o inutilizzabili.

Anche se non risulta agevole calcolare un Valore di Riferimento Favorevole (FRV) a causa della mancanza di essenziali parametri demografici e riproduttivi, la diminuzione nel medio termine delle popolazioni della specie, unita alle marcate fluttuazioni locali, all’estinzione in alcuni settori dell’areale e al degrado dell’habitat riproduttivo determinano un quadro piuttosto negativo, complessivamente, per il futuro della specie in Italia.

Risulta quindi necessario favorire la ripresa delle popolazioni in calo attraverso la tutela dei siti di nidificazione e, ove necessario, incrementando la disponibilità di siti idonei attraverso un’opportuna gestione delle aree. Come indicazione per la conservazione a breve-medio termine, possono essere considerati i valori più alti di popolazione registrati nei diversi settori di presenza. Mantenerli o raggiungerli significherebbe avere arrestato – e auspicabilmente invertito – il declino delle popolazioni.

Resta in ogni caso una differenza importante tra la situazione in cui versa la popolazione continentale della specie – in stato di conservazione piuttosto critico – e quella riscontrabile invece nella “bioregione mediterranea”. Qui il quadro risulta meno preoccupante, pur in assenza di elementi tali da indurre all’ottimismo rispetto alla persistenza delle popolazioni nel lungo periodo.