GALLINA PRATAIOLA - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliGALLINA PRATAIOLA

NOME SCIENTIFICO: Tetrax tetrax
 

Dall’incedere lento e maestoso, la Gallina prataiola costruisce il proprio nido sulla terra, in luoghi coltivati, dove le piante sono abbastanza alte per risultare un buon nascondiglio. Pur essendo dotata di ali, quando la Gallina prataiola si sente disturbata, di solito non prende il volo, ma comincia a correre

Prospettive

Poiché attualmente la popolazione italiana appare in declino rispetto agli ultimi decenni – come dimostrano le osservazioni condotte principalmente in Sardegna negli ultimi tre anni – e l’esiguità numerica e l’estrema localizzazione delle popolazioni sopravvissute impongono l’adozione di urgenti misure di conservazione, definite a livello internazionale dal Piano d’azione per la tutela della Gallina prataiola.

Queste consistono principalmente nel mantenimento di ampie estensioni di terreni arati o a pascolo, purché sfruttati in maniera non intensiva. Altrettanto importante, secondo il Piano, è la definizione di politiche agro-ambientali di rilevanza essenziale per la specie, come per esempio incrementare le coltivazioni di legumi, incentivi per mettere periodicamente terreni a riposo, evitare, ove possibile, irrigazione, riforestazione e altre pratiche dall’impatto negativo sulla specie, ma soprattutto garantire ampie estensioni di terreni destinati al pascolo ovino.

Altro fronte di azione significativo, quello scientifico, data anche la scarsità di dati in possesso dei ricercatori e di conseguenza, dei decisori pubblici chiamati a predisporre politiche per la tutela della specie. Oltre alla designazione di aree protette – comunque utile soprattutto per la salvaguardia delle popolazioni più importanti – andrebbero meglio studiati i pattern di spostamento e svernamento e i fattori negativi o positivi del successo riproduttivo. Ultimo, non per importanza, l’informazione agli agricoltori, che potrebbe risultare determinante per il mantenimento di questa specie, partendo dal presupposto che comunque la Gallina prataiola non potrebbe sopravvivere, se scomparissero del tutto gli ambienti pseudosteppici.

Stante la mancanza di informazioni essenziali relative a successo riproduttivo e mortalità, non è possibile assegnare a questa specie un valore di riferimento favorevole (FRV). È invece utile e significativo determinare un “target di conservazione”, stimabile, in termini di densità, in 2 maschi ogni 100 ettari a scala di comprensorio, che salgono a 4-5 se la valutazione viene effettuata su scala locale.