GIPETO - Uccelli da proteggere

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Uccelli da proteggere
 
Specie protette dalla Direttiva UccelliSpecie protette dalla Direttiva Uccelli
Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliGIPETO

NOME SCIENTIFICO: Gypaetus barbatus
 

Il più “saggio” tra gli avvoltoi, con quella barba bianca e folta. Il più saggio e il più grande, tra le specie di avvoltoio che abitano il Vecchio continente. Ad ali spiegate, questo uccello può misurare poco meno di tre metri. Ma la parte più affascinante e inquietante al tempo stesso resta il volto, chiaro, su cui risalta l’iride giallo contornato di rosso. Un rosso che si fa più vivo, quando il Gipeto adocchia la sua preda…

Prospettive

Fortunatamente, le coppie reintrodotte sono state avvistate regolarmente non solo sullo Stelvio – area originaria di reintroduzione – ma su gran parte dell’arco alpino, dalle Alpi Marittime al Gran Paradiso, dalle Alpi Retiche allo Stelvio e all’Adamello, fino al Gruppo del Brenta. Un nuovo progetto di reintroduzione mira poi a riportare la specie anche in Sardegna, grazie anche alla vicina popolazione corsa che attualmente conta circa 8 coppie, per 30 individui complessivi.

Attualmente, le minacce più incombenti sulla specie alpina riguardano il disturbo ai siti riproduttivi: anche pratiche all’apparenza innocue come volo a bassa quota o arrampicata sportiva possono avere conseguenze nefaste sulla popolazione, senza contare il problema dell’abbandono dei pascoli, che hanno ridotto da un lato la disponibilità di cibo, dall’altro gli ambienti aperti, particolarmente importanti per la specie.

Purtroppo anche il recente progetto di reintroduzione in Sardegna è fallito a cusa dell’utilizzo di bocconi avvelenati e risulta quindi di fondamentale importanza in Italia come in Europa procedere all’istituzione di aree protette, circostanti i siti di nidificazione, per favorire la riproduzione e limitando il disturbo da parte dell’uomo oltre, naturalmente, a impedire atti di persecuzione diretta.

Altre misure importanti per la conservazione e la ripresa del Gipeto consistono nel ripristino di popolazioni di ungulati selvatici e nella reintroduzione della specie stessa nelle aree dove questa si è estinta. Non risulta comunque possibile formulare un Valore di Riferimento Favorevole (FRV) per questa specie in Italia, essendo solo di recente entrata a far parte dell’avifauna nidificante nel nostro Paese. Resta comunque utile stimare quella che potrebbe essere una Minima Popolazione Vitale in grado di autosostenersi sulle Alpi – non solo italiane – nel medio e lungo periodo: considerati gli attuali tassi di mortalità e successo riproduttivo, tale popolazione dovrebbe consistere in almeno 190 individui, il che implica un aumento di almeno il 50% della popolazione attuale.