GIPETO
NOME SCIENTIFICO: Gypaetus barbatusIl più “saggio” tra gli avvoltoi, con quella barba bianca e folta. Il più saggio e il più grande, tra le specie di avvoltoio che abitano il Vecchio continente. Ad ali spiegate, questo uccello può misurare poco meno di tre metri. Ma la parte più affascinante e inquietante al tempo stesso resta il volto, chiaro, su cui risalta l’iride giallo contornato di rosso. Un rosso che si fa più vivo, quando il Gipeto adocchia la sua preda…
Stato di salute
Longevo e tendenzialmente monogamo – può vivere anche oltre 25 anni mentre la coppia nidificante può occupare un territorio anche di diverse centinaia di km quadrati – il Gipeto si è estinto sulle Alpi all’inizio del XX secolo. Un’estinzione che è andata di pari passo con un drammatico declino nell’intera area comunitaria e continentale, negli ultimi due secoli.
Ad oggi, il Gipeto è classificato come specie “vulnerabile” nell’Unione europea, con stato di conservazione sfavorevole anche a scala continentale. La popolazione “comunitaria” era infatti ridotta a sole 130 coppie nel 2000, pari al 13-21% di quella continentale, che dunque, anche secondo le migliori stime, non può superare il migliaio di coppie complessive.
Se pure in grande sofferenza, diversamente da altre specie, il Gipeto ha conosciuto un significativo incremento, in Europa, tra il 1970 e il 2000, portando la popolazione dell’Unione Europea dalle 130 coppie del 2000 alle attuali 600-620, per la maggior parte dislocate in Spagna, versanti alpini non italiani e Turchia. E in Italia? Nell’areale dove è stato reintrodotto, sono state censite, nel 2008, tra le 4 e le 5 coppie, pari all’1% della popolazione europea complessiva.
Oggetto di un Piano d’Azione Internazionale, il Gipeto risulta protetto a livello comunitario dalla Direttiva Uccelli, ed è particolarmente tutelato in Italia dalla legislazione venatoria vigente. Il progetto per la reintroduzione della specie sulle Alpi in generale – popolazione italiana compresa – ha preso avvio nel 1986, con 9 coppie complessive di cui 3 sul versante italiano, nell’area dello Stelvio. Comunque un passo avanti, considerando che l’ultimo esemplare di Gipeto sulle Alpi italiane era stato avvistato – e ucciso – in Val d’Aosta, nel 1913, anche se l’ultima segnalazione a livello nazionale riguarda la Sardegna, che ospitava, fino alla fine degli anni Sessanta, una popolazione consistente.