PICCHIO TRIDATTILO - Uccelli da proteggere

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Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliPICCHIO TRIDATTILO

NOME SCIENTIFICO: Picoides tridactylus
 

Piumaggio nero variamente punteggiato di bianco. Macchia sul capo che si presenta gialla, a differenza di quanto accade in diverse specie di Picidi. E soprattutto quella particolare e caratteristica conformazione delle zampe, da cui il nome con cui comunemente è stata chiamata questa specie. Il Picchio tridattilo vive unicamente sulle nostre Alpi, peraltro in una porzione ben localizzata delle Alpi orientali, dall’Alto Adige alla Carnia…

Minacce

Rara e localizzata al di fuori delle aree di maggiore presenza, la popolazione italiana di Picchio tridattilo appare profondamente legata ai boschi di conifere, posti a medie latitudini e in versanti scoscesi ove la frequente formazione di valanghe favorisca la presenza di alberi spezzati, malati o morti. È in questo tipo di piante che il tridattilo, come altre specie di Picidi, preferisce costruire il nido, ed è sempre dalle porzioni di corteggia marcescente che la specie ricava la maggior parte del proprio nutrimento, costituito da larve e insetti.

La principale minaccia che pesa sull’esigua popolazione italiana di Picchio tridattilo pare rappresentata da una gestione forestale non favorevole. In particolare, la rimozione di alberi malati o morti può deteriorare o compromettere completamente l’habitat della specie. È stato poi osservato come le coppie tendano a rioccupare ogni anno gli stessi territori, ma di solito scavando un nuovo nido, con la conseguente necessità di ampia disponibilità di piante idonee.

In particolare, poi, è stato notato come sulle Alpi Carniche e Giulie il Picchio tridattilo nidifichi unicamente in porzioni di foresta d’alta quota (attorno ai 1.500 m), in cui almeno il 40% degli alberi abbia un’età superiore ai 110 anni. Resta in ogni caso prevalente la dipendenza dalle foreste di conifere (larici e abeti) mentre a latitudini molto più settentrionali – per esempio in Norvegia – la specie può scegliere anche boschi di pioppi o betulle.

Non sono noti i fattori influenzanti il successo riproduttivo nel nostro Paese. L’Unico dato a disposizione degli esperti si riferisce alla Svizzera, con una media di 1,7 giovani involati per nido. Se coleotteri e vari tipi di insetti costituiscono la dieta principale per la specie, è altresì noto come il nido del Picchio tridattilo sia particolarmente esposto ad alcuni tipi di predatori, in particolare i Grilidi.