PICCHIO TRIDATTILO - Uccelli da proteggere

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Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli
 

Specie particolarmente protette dalla Direttiva UccelliPICCHIO TRIDATTILO

NOME SCIENTIFICO: Picoides tridactylus
 

Piumaggio nero variamente punteggiato di bianco. Macchia sul capo che si presenta gialla, a differenza di quanto accade in diverse specie di Picidi. E soprattutto quella particolare e caratteristica conformazione delle zampe, da cui il nome con cui comunemente è stata chiamata questa specie. Il Picchio tridattilo vive unicamente sulle nostre Alpi, peraltro in una porzione ben localizzata delle Alpi orientali, dall’Alto Adige alla Carnia…

Stato di salute

Prevalentemente sedentario, il Picchio tridattilo può compiere movimenti importanti soltanto durante la stagione fredda, quando può scendere a valle in cerca di cibo. Attualmente confinata in una precisa porzione dell’area alpina nord-orientale, la popolazione italiana della specie potrebbe non superare le 100-250 coppie, secondo le stime del 2007, che hanno rivisto al rialzo la precedente stima del 2004, che dava la popolazione di Picchio tridattilo nel nostro Paese compresa tra le 80 e le 150 coppie.

Non molto numerosa, in ogni caso, la popolazione “comunitaria” della specie, se paragonata a quella nidificante a livello continentale. In Europa, infatti, sono stimate dalle 26mila alle 40mila coppie di Picchio tridattilo, pari a non oltre il 7% della popolazione continentale, valutata in 350mila-1.100.000 coppie, e a non oltre il 5% di quella globale.

Minacciato in tutta Europa, il Picchio tridattilo ha conosciuto un largo declino tra il 1970 e il 1990, a cui è seguito un decennio di relativa stabilità. Tutelato dalla Direttiva Uccelli, il Picchio tridattilo è considerato specie “in pericolo” dalla Lista Rossa Nazionale ed è particolarmente tutelato, in Italia, dalla legislazione venatoria, pur essendo la popolazione nazionale pari a meno dell’1% di quella europea e a una frazione non significativa di quella continentale.

Non molto conosciuto il trend effettivo della popolazione italiana, nonostante un apparente stabilità. Con tutta probabilità, una frazione compresa tra il 60 e il 70% della popolazione nidificante in Italia è confinata al solo Alto Adige, mentre poche coppie nidificano nell’Alto Veneto e sulle Alpi della Carnia, in Friuli-Venezia Giulia. In particolare, la popolazione del Bellunese non dovrebbe superare le 10-20 coppie, a cui va aggiunta qualche decina di coppie in provincia di Trento e dalle 25 alle 40 coppie in Friuli-Venezia Giulia, dove la specie è abbastanza diffusa nell’estremo settore nord-orientale.